È stato sciolto per mafia il Comune di Mezzojuso, noto per l’aggressione del sindaco Salvatore Giardina al conduttore Massimo Giletti. Lo ha deciso il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. Tutta la giunta è stata mandata a casa per il rischio di sospette infiltrazioni mafiose. Il sindaco si era fatto affiancare come assessore da un generale dei carabinieri in pensione, ma questo non è bastato a scongiurare lo scioglimento del Consiglio comunale di Mezzojuso. Una vittoria dunque per Marianna, Ina e Irene Napoli, le tre sorelle che da anni combattono con la mamma Gina La Barbera contro i soprusi di chi le voleva costringere a vendere i terreni. La loro storia è ben nota ai telespettatori di “Non è l’Arena”, la trasmissione di La7 condotta da Massimo Giletti. Quest’ultimo era stato portato pure in tribunale dal sindaco di Mezzojuso, che però perse. La decisione del ministro Lamorgese ora azzera la politica in questo paese.
MEZZOJUSO, SCIOLTO PER MAFIA COMUNE DEL SINDACO CHE AGGREDÌ GILETTI
Il sindaco di Mezzojuso aveva fatto discutere anche per la sua partecipazione al funerale di un boss mafioso. Una circostanza che lo portò allo scontro con Massimo Giletti durante una diretta di “Non è l’Arena” in trasferta. Quella lite stava finendo in uno scontro fisico. C’era dell’altro, ha insistito il conduttore, come sembra anche confermare la decisione di sciogliere il Consiglio comunale. Dal canto suo l’ormai ex sindaco Salvatore Giardina annuncia la sua opposizione alla decisione. «Voglio rassicurare i cittadini di Mezzojuso perché restino fiduciosi nelle Istituzioni, sicuro che il nostro ordinamento legislativo garantisce strumenti e rimedi adeguati a far valere le nostre ragioni nelle sedi opportune», le parole riportate dal Corriere della Sera. Massimo Giletti invece è soddisfatto: «Questa è stata una nostra battaglia ed è la testimonianza che la televisione che lotta fino in fondo, credendo nella battaglia che fa, alla fine vince – riporta La Sicilia -. E questa storia dà una speranza anche alla Sicilia che vuole cambiare».