Dopo la vittoria schiacciante di Boris Johnson alle elezioni, non c’è più tempo da perdere sulla Brexit. Il Regno Unito lascerà definitivamente l’Unione Europea entro il prossimo 31 gennaio, fra poco più di un mese e mezzo, ed entro il 31 dicembre 2020 bisognerà trovare un accordo commerciale sulle relazioni future fra l’Ue e Londra. Il Consiglio Europeo ha fatto sapere che i ventisette stati membri «vogliono instaurare con il Regno Unito relazioni quanto più strette possibili, che dovranno essere basare su un equilibrio di diritti e obblighi e garantire condizioni di parità». Obiettivo, raggiungere la parità fra le due realtà, con l’Ue che non vuole essere inondata, come scrive Il Messaggero stamane di “merci che non rispettano gli standard europei produttivi, ambientali, sociali”. Sulla vicenda è intervenuto anche Macron, che ha ammesso: «non deve essere un concorrente sleale. Non penso – spiega il presidente francese – si possa avere una forte relazione con il mercato unico europeo con differenze sostanziali nelle regole su clima, ambiente, sociali ed economiche». Mentre la Merkel ha aggiunto: «È complicato, il negoziato riguarda una serie di relazioni nel commercio, nella pesca e nella cooperazione in materia di sicurezza e politica estera. L’ostacolo – ha proseguito la Cancelliera – più grande è risolvere questi problemi molto rapidamente, dobbiamo concludere entro la fine del prossimo anno e decidere già a giugno se vogliamo prolungare il periodo di negoziazione. Il Regno Unito ha affermato di non volere prolungamenti».
ELEZIONI UK, VITTORIA BORIS JOHNSON: CORBAYN PRONTO A DIMETTERSI
Torna nuovamente allo scoperto Jeremy Corbyn, il grande sconfitto dalle elezioni nel Regno Unito di ieri. Il leader del partito laburista potrebbe a breve dimettersi, come ha fatto intendere rispondendo ad una domanda specifica: “Il comitato nazionale esecutivo (Nec) si riunirà nel prossimo futuro e deciderà'”, aggiungendo che la elezione per un nuovo leader del Labour “Sarà al principio dell’anno prossimo”. Secondo Corbyn, il suo partito non ha perso per la politica dello stesso: “Non credo che le mie politiche fossero invotabili, ha dominato la Brexit”. Corbyn ha anche puntato il dito contro i media, accusandoli di averlo attaccato personalmente più di chiunque altro in questa campagna. Negli ultimi minuti sono giunte anche le parole della presidente della commissione Ue, Ursula von der Leyen, che ha spiegato che la Brexit sarà “una vera sfida, ci dobbiamo mettere al lavoro al più presto possibile, ma trarremo il massimo dal minimo” per arrivare ad “una relazione senza precedenti”. Inoltre, ha aggiunto che “Questa non e’ la fine di qualcosa, ma e’ l’inizio di eccellenti relazioni tra buoni vicini”. Infine, nella nuova relazione con il Regno Unito “puntiamo a zero dazi, zero quote e dumping zero. Questo è quello per cui lavoriamo”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ELEZIONI UK, BORIS JOHNSON HA VINTO: IL COMMENTO DEL PREMIER CONTE
Dopo la schiacciante vittoria di Boris Johnson alle elezioni nel Regno Unito, la Brexit è sempre più vicina. Ormai non vi saranno più ostacoli che si interporranno fra la Gran Bretagna e l’uscita dell’Ue, visto che il premier ha ora la maggioranza assoluta e anche di più. Sulla questione si è espresso anche il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, che in merito alla presenza dei cittadini italiani oltre Manica, ha spiegato: “Vanno rassicurati perché abbiamo già lavorato con loro costantemente. Ci eravamo già preparati per tutelarli a pieno nella prospettiva ‘no deal’, adesso si prospetta una Brexit ordinata”. Il premier, che ha parlato a margine dell’Eurosummit, ha aggiunto: “Noi abbiamo lavorato con Barnier che è il negoziatore per l’Ue e garantisce una continuità molto importante per avere ottimi risultati. Lui ha recepito tutte le istanze di tutela delle nostre imprese e della nostra comunità”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ELEZIONI UK, RISULTATI: CLAMOROSO SUCCESSO DI BORIS JOHNSON
I risultati delle elezioni nel Regno Unito hanno premiato i Tory del premier Boris Johnson. Nonostante qualcuno pensasse che l’ex sindaco di Londra potesse subire una sonora sconfitta, a causa di qualche scivolone nelle ultime settimane, alla fine il Primo ministro britannico ha trionfato a mani basse, rifilando una sonora sconfitta al Labour di Corbyn, che non prendeva così pochi voti addirittura dal 1935. Un successo schiacciante quello di Johnson, con il partito conservatore che si è così assicurato la maggioranza nella Camera dei Comuni, ben 345 seggi su 650, 19 in più rispetto ai 326 necessari per poter governare agilmente il paese senza eventuali alleanze. “E’ la più grande vittoria dagli Anni ’80, quando molti di voi non erano neanche nati”, le parole dello stesso Johnson rilasciate ai suoi sostenitori a Londra. Secondo la BBC, infatti, i Tory non prendevano così tanti voti addirittura da 32 anni, dal 1987, dai tempi della Lady di Ferro Margaret Thatcher.
ELEZIONI UK, RISULTATI: TRUMP “CHIAMA” JOHNSON
Johnson ha ovviamente rivolto il proprio pensiero alla Brexit, che a meno di clamorosi colpi di scena si concretizzerà entro poco più di un mese, al 31 gennaio del 2020: “Con questo mandato – ha aggiunto BoJo – finalmente realizzeremo la Brexit. Metterò la parola fine a tutte le assurdità di questi tre anni e realizzerò la Brexit entro gennaio, senza se e senza ma”. Johnson ha poi annunciato “Adesso uniamo il Paese”, ringraziando poi coloro che hanno votato il suo partito per la prima volta. In un altro intervento l’ex primo cittadino londinese ha esclamato “Abbiamo provocato un terremoto e cambiato la mappa politica del Paese, dobbiamo cambiare il partito per essere all’altezza”, aggiungendo alla Bbc di voler “guidare un governo della nazione”. Soddisfatto anche il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che attraverso Twitter ha prima scritto “Sembra una grande vittoria per Boris nel Regno Unito!”, per poi aggiungere, a elezioni certe: “adesso Gran Bretagna e Usa sono liberi di mettere a punto un grande nuovo accordo commerciale dopo la Brexit. Questo accordo ha il potenziale per essere il più redditizio di qualsiasi accordo mai siglato con l’Ue”.