Mario Calabresi ha ricordi vividissimi di Luigi Calabresi, il comandante dei carabinieri scomparso a causa del terrorismo nel 1972. Mario si racconta come non aveva mai fatto prima: abituato alle interviste, non si sottrae alle domande di Mara Venier. Il giornalista parla di sé soprattutto come “figlio”. Sua madre è sopravvissuta a due mariti. Dopo la morte di Luigi, infatti, ha sposato Tonino, anche lui morto quattro anni fa. “Non l’aveva messo in conto, per lei è stato un trauma ancora più forte”. Per tirarla un po’ su, dal momento che la donna non mangiava più, non usciva più e piangeva sempre, suo fratello ha deciso di fargli un regalo speciale: un cane. “L’ha portato a casa senza preavviso. Le ha detto: ‘Toh, questo è Milo ed è tuo’. Mia madre non aveva mai avuto animali. Una volta, ero nell’altra stanza, e l’ho sentita cantare la ninna nanna che cantava a noi da bambini. Le ho chiesto spiegazioni, e lei si è giustificata: ‘Ma io ho avuto solo bambini, non so come si fa!’”. Naturalmente, non è stato il cane a salvarla. “Lei ha molta fede, ci tiene che io lo dica”, specifica suo figlio. (agg. di Rossella Pastore)
MARIO CALABRESI RICORDA PIAZZA FONTANA
Non è stato semplice per Mario Calabresi dire addio alla direzione di Repubblica. Lo racconta in modo fitto nel suo La mattina dopo, il libro che ha pubblicato di recente con la Mondadori. Un addio imposto, che gli ha lasciato poco tempo per l’elaborazione, mentre l’intera redazione puntava già il dito contro di lui. Eppure lungo i corridoi si mormora già in un suo possibile ritorno nel giornale, visto l’acquisto di Gedi per mano di Exor. Oggi, 15 dicembre 2019, Mario Calabresi sarà ospite di Domenica In proprio per parlare del suo libro: ne approfitterà anche per annunciare le novità sul suo possibile ritorno alla direzione del quotidiano romano? In questi giorni si è ricordata la strage di Piazza Fontana, avvenuta 50 anni fa a Milano, e l’ex direttore ha scelto di onorare il momento a mezzo social.
MARIO CALABRESI, IL LIBRO LA MATTINA DOPO
“È passato mezzo secolo ma ancora oggi quando passo in Piazza Fontana, all’ombra del Duomo, e vedo, dal capolinea dei tram, la vecchia insegna della Banca Nazionale dell’Agricoltura mi si chiude lo stomaco”, scrive in un lungo post. “Quella denominazione non esiste più da quasi vent’anni ma la scritta è rimasta a testimoniare. Penso a quanta sofferenza sia cominciata in quel luogo, a quanto veleno sia stato messo nelle vene della nostra democrazia in quel tempo”, aggiunge. La vita può cambiare in un solo attimo e Mario Calabresi lo sa fin troppo bene. Lo dice nel suo libro La mattina dopo (Mondadori), parlando di quel risveglio all’indomani della perdita del posto da direttore di Repubblica, che ancora oggi gli lascia l’amaro in bocca. Un forte dolore misto a sconfitta, impegnato a proteggersi dal mare in tempesta.
LA SCELTA SU FACEBOOK
“Trovo che far finta che sia tutto perfetto, quando invece le cose non vanno bene, sia doppiamente sbagliato: non sei creduto e per questo rischi di essere compatito o deriso. Perciò niente lamentele e niente falso ottimismo”, dice a Quotidiano di Puglia. Il desiderio di condividere quegli attimi con il pubblico è stato così forte che Calabresi ha fatto una scelta andando controcorrente, almeno per quanto riguarda il suo imperativo sul mondo online: ha aperto la sua prima pagina Facebook. Quanto è accaduto gli è utile però per parlare anche di altri dolori, come quando ha accompagnato la madre a riaprire lo studio di Tonino Milite, il secondo marito e padre adottivo del giornalista. “Ogni suo oggetto era lì. I pennelli, il cavalletto, una poesia attaccata alla libreria, Fiorirà. Ci sono momenti in cui il dolore deve essere attraversato”, sottolinea.