La Banca Popolare di Bari è stata salvata con i soldi dello Stato e per questo motivo il Governo Conte – anche per “ridurre” l’impatto delle polemiche per un salvataggio che solo qualche anno fa gli stessi M5s definivano scandaloso quando a farlo erano i Governi Berlusconi, Renzi e Gentiloni – ha subito parlato della fondazione di una “Banca del Sud”. Il titolo del Decreto Legge approvato nella notte non senza fatica dopo il 18esimo Consiglio dei Ministri (un record in pochi mesi di Governo, ndr), dice già tutto del messaggio voluto dare da Pd, M5s, LeU e Italia Viva: «sostegno al sistema creditizio del Mezzogiorno e per la realizzazione di una banca di investimento». Il governo dopo le fortissimi liti interne tra renziani e grillini, alla fine strappa l’approvazione in extremis e stanzia 900 milioni per Invitalia (ente del Tesoro, quindi sempre soldi pubblici) perché finanzi il Microcredito centrale e gli consenta di acquisire quote della banca. «Il governo è al fianco dei risparmiatori e dei dipendenti della banca», ha spiegato dopo la riunione fiume di Palazzo Chigi il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri mentre il Premier Conte rilancia «finanziamento a Invitalia fino a 900 milioni di euro nel 2020 per rafforzare il patrimonio di Mediocredito centrale affinché possa promuovere lo sviluppo di attività finanziarie e di investimento che possano accompagnare la crescita e la competitività delle imprese italiane».
L’OK AL DECRETO SU BANCA POPOLARE BARI: RESTANO DIVERSI NODI..
In realtà per il pieno e totale salvataggio della Banca Popolare di Bari – commissariata nei giorni scorsi dopo le eccessive perdite e gli “occhi addosso” dell’Unione Europea che già aveva avvertito il Governo italiano sui rischi della Popolare pugliese – potrebbero servire altri 400 milioni di euro: al momento resta un’ipotesi che potrebbe anche contenere un fondo “comune” per il salvataggio di Ilva e Banca, i due “nodi” più urgenti della Puglia. Al rilancio della Banca Popolare di Bari parteciperanno anche il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi ed eventuali altri investitori. Il titolo del Dl modificato dopo il Consiglio dei Ministri detta già la linea che si è voluto affermare nel Governo, dopo le liti tra Italia Viva e M5s: non il salvataggio “solo” della Banca Popolare di Bari ma la creazione di un fondo per il Sud che aiuti a diminuire il gap economico e sociale con il Nord Italia. La ministra Teresa Bellanova preannuncia che Iv in Parlamento «proverà a cambiare il testo» e contesta apertamente il titolo del decreto che parla «solo della realizzazione di una banca di investimento»; i renziani invece preferiscono inserire la parola «salvataggio della banca», anche per provare ai rivali-colleghi del M5s che i casi Banche Venete e Etruria non sono così diversi dall’attuale salvataggio della Popolare di Bari. Ancora, secondo fonti dell’Ansa, Renzi avrebbe chiesto a Di Maio le pubbliche scusa per averlo attaccato in passato sulle banche. La lite resta, il Decreto passa ma ora dovrà affrontare la prova più dura dell’Aula in Parlamento: nei giorni della fiducia alla Manovra, altro tema piuttosto delicato, non sarà per nulla un percorso “semplificato”. Intervenuto nella trasmissione di Rai News24 “Studio 24”, l’esponente di Forza Italia Alessandro Cattaneo avverte come parlare di Banca del Sud significa non tener conto che in Italia «ci sono già enti-erogatori di investimenti pubblici, non ne serviva un altro..».