DAMIANO E IL SUPERAMENTO DELLA MONTI-FORNERO
Cesare Damiano ricorda che “da tempo sto insistendo per superare leggi che hanno prodotto gravi problemi ai lavoratori. Si tratterebbe di una scelta di sinistra a difesa dei più deboli”. L’ex ministro del Lavoro ha in questo senso in mente anche le scelte fatte in passato in tema di riforma pensioni. Spiega infatti che “la prima è la legge Monti-Fornero che va superata introducendo, in modo strutturale, il criterio della flessibilità e la possibilità dell’anticipo pensionistico rispetto agli attuali 67 anni di età per la pensione di vecchiaia. La seconda è il Jobs Act, che ha reso liberi i licenziamenti. Condivido quello che ha sostenuto il segretario della Cgil, Landini, secondo il quale occorrerebbe intervenire a tutela dei licenziamenti illegittimi”. Dal suo punto di vista, “in questi casi, andrebbe ripristinata la reintegra nel posto di lavoro”. È invece noto che in tema di previdenza Damiano aveva presentato un disegno di legge che si potrebbe ancora recuperare, in modo da garantire una flessibilità pensionistica dai 63 anni di età.
I CAVALLI DI BATTAGLIA DI FORZA ITALIA
Secondo Matteo Fornasini, il tema della riforma pensioni è importante per Forza Italia. Stando a quanto riporta estense.com, l’assessore al Bilancio e alle Attività economiche di Ferrara ha spiegato che “i pensionati non possono continuare ad essere utilizzati come bancomat, ma il governo attuale lo sta facendo, senza sapere che sono parte integrante di quel ceto medio che Forza Italia si impone di rappresentare. Sono molto preoccupato per le ipotesi che si stanno portando avanti per la legge di stabilità. Credo che continuare a litigare sulla pelle dei cittadini italiani sia una cosa davvero molto grave, ma per fortuna siamo alla vigilia di un appuntamento storico e importante per la nostra regione”. Il riferimento è alle elezioni regionali. “Ci concentreremo principalmente su quelli che sono da sempre i nostri cavalli di battaglia, quelli di un partito liberale, cattolico e riformista, soprattutto per quanto riguarda il delicato tema delle pensioni”, ha aggiunto Fornasini. Come noto, da tempo il partito di Silvio Berlusconi chiede di cancellare il blocco parziale delle indicizzazioni.
LA RICHIESTA SUL BLOCCO RIVALUTAZIONI
Oltre che nella manifestazione nazionale di oggi a Roma, i sindacati sono impegnati anche sul territorio per ricordare le loro istanze anche in tema di riforma pensioni. Rietinvetrina.it ricorda che domani, dalle 17:00, si terrà un presidio informativo in piazza Cesare Battisti a Rieti. “I nostri anziani e le nostre anziane hanno le pensioni bloccate da troppo, troppo tempo e molto spesso aiutano con la loro pensione anche i figli ed i nipoti. La dignità della persona si rispetta anche in questo modo, quindi che il Governo sblocchi le rivalutazioni delle pensioni degli anziani, separando finalmente previdenza e assistenza. Il Governo inoltre faccia una legge per la non-autosufficienza, perché ci sono tanti non autosufficienti nelle nostre famiglie, anziani ma anche giovani e anche loro devono avere una risposta dignitosa”, sono le parole di Walter Filippi, Davide Nicoli e Felice Alfonsi, rappresentanti delle Segreterie territoriali confederali di Rieti dei sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil.
I DATI SU RDC E PENSIONE DI CITTADINANZA
La Legge di bilancio dello scorso anno, oltre alla riforma pensioni con Quota 100, ha introdotto il Reddito e la Pensione di cittadinanza. L’Inps ha fatto sapere che i nuclei percettori di queste due misure hanno superato quota 1 milione. Nello specifico sono 890.756 quelli che ricevono il Rdc, mentre 123.673 quelli che percepiscono la Pdc. Complessivamente, le persone coinvolte dalle due misure sfiorano quota 2,5 milioni. Come spiega Il Sole 24 Ore, considerando le stime relative a tutto l’anno, a novembre sarebbe stato raggiunto circa il 78% del target ipotizzato. C’è da tener presente che sono state respinte nel complesso più di 400.000 domande e che più di 110.000 sono ancora in lavorazione. Probabile quindi che alla fine dell’anno ci si avvicini al traguardo ipotizzato di circa 1,3 milioni di famiglie. Riguardo gli importi erogati, mediamente per il Reddito di cittadinanza si parla di 522,15 euro, mentre per la Pensione di cittadinanza di 219,18 euro. Resta ora da capire come sta procedendo la ricerca del lavoro per i percettori del Rdc.
COME SUPERARE LA LEGGE FORNERO PER I SINDACATI
I sindacati sono impegnati oggi a Roma per una mobilitazione che riguarda anche il tema della riforma pensioni. Come spiega il sito di Rassegna sindacale, Cgil, Cisl e Uil chiedono “la pensione di garanzia per i giovani e per i lavoratori discontinui, il riconoscimento del lavoro di cura e dei carichi familiari, in particolare per le donne, la tutela dei lavori usuranti e gravosi, nonché la soluzione definitiva per gli esodati”. C’è anche la richiesta di superare la legge Fornero “con flessibilità di uscita a 62 anni e la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contribuzione a prescindere dall’età” e il mantenimento di Quota 100 “senza peggioramenti fino al 2021”. I sindacati guardano anche agli attuali pensionati chiedendo un’effettiva rivalutazione degli assegni e l’allargamento della quattordicesima mensilità “per sostenere le pensioni più basse”. Inoltre, c’è anche la richiesta di “incentivare e rilanciare la previdenza complementare, anche rafforzando le agevolazioni fiscali”. Tema di fatto contenuti nella piattaforma unitaria.
RIFORMA PENSIONI, LE RICHIESTE DEI SINDACATI
Oggi i sindacati ricorderanno le loro istanze in tema di riforma pensioni a Roma, mentre domani ci sarà una mobilitazione a Pesaro, anche perché, come fanno presente in un documento Catia Rossetti, Vittorio Calisini e Paolo Sacchi, dirigenti locali di Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil, la Legge di bilancio non “affronta e non risolve le tante questioni che riguardano milioni di pensionate e pensionati”. In uno stralcio del documento, riportato da viverepesaro.it, i sindacalisti fanno presente che, “nonostante si affermi continuamente il contrario, i numeri dicono che i pensionati italiani sono una categoria sociale ormai prossima alla povertà. Nelle Marche, l’importo medio di una pensione Inps di vecchiaia è di 953,12 euro mensili lordi. Quasi l’80% delle pensioni di anzianità, vecchiaia e superstiti hanno un importo inferiore a 1.500 euro mensili lordi”.
DOVE TROVARE LE RISORSE
Dai sindacati arriva quindi la richiesta del ripristino di un sistema di rivalutazione delle pensioni più equo e capace di preservare il loro potere d’acquisto, della ricostituzione del montante contributivo come base di calcolo per chi ha subito il blocco della rivalutazione negli anni passati, dell’allargamento della platea dei beneficiari della quattordicesima, oltre che di un taglio delle tasse anche per i pensionati. Come riporta forlitoday.it, la Fnp-Cisl locale ha ricordato che le risorse per gli interventi chiesti dai sindacati possono essere trovate anche con il contrasto dell’evasione fiscale, che resta ancora elevata nel nostro Paese.