Ne avevamo parlato quando Salmo, uno dei rapper italiani di maggior successo, aveva annunciato su twitter il suo prossimo concerto allo stadio di San Siro, il 14 giugno. Nel post appariva il volto dell’artista ricoperto come una maschera di sangue, una immagine piuttosto disturbante, ma si sa che i nostri rapper amano giocare a imitare i loro colleghi americani, quelli che il rap lo hanno inventato e che davvero provengono e bazzicano il mondo della criminalità, delle guerre fra gang e che in molti ci hanno anche lasciato la pelle. La stessa immagine era stata usata per un manifesto gigante appeso per le strade di Milano, in particolare a Ripa di Porta Ticinese, luogo particolarmente frequentato dai giovani. A qualcuno però non è piaciuto e ha protestato. Il manifesto è stato rimosso e al suo posto Salmo ne ha sfoderato subito un altro, una sua foto e amici che indossano maglioni natalizi e sono circondati da gattini. Si sa che i gatti sono una delle immagine maggiormente postate sui social, simbolo di dolcezza e tenerezza e con questo il rapper ha voluto ironizzare, commentando su Twitter: “Meglio adesso?”.
IL CONCERTO A SAN SIRO
Sì caro Salmo, meglio molto meglio. Perché l’immagine, la comunicazione e anche la musica sono cose serie, a meno che non si voglia giustificare anche la porcata di videoclip girata da Bello Figo nei locali dell’università di Pisa. Salmo però non si è fermato qui e ha fatto “il socialmente impegnato”: “Il cartellone è stato segnalato e rimosso. Davvero vi spaventa così tanto il sangue finto?”. Aggiungendo: “Eppure siamo bombardati da immagini forti ogni giorno, i vostri figli sparano e ammazzano gente nei video giochi e sono liberi di vedere su i social le peggiori brutalità! Ovviamente penserete sia l’ennesima mossa di marketing. Andatevene a fanculo.” Grazie Salmo, ci andremo, tu però facci un favore: non fare il santarello che non sfrutta il marketing. Perché sei un prodotto di marketing. E visto come dici tu che di violenza ce ne è già tanta, evitiamo di sbandierarne altra in giro. Perché, lo sai, se sei il primo rapper che si esibisce a San Siro (ti auguriamo si riempia ma ormai riempire San Siro è un giochetto di marketing che riesce a tutti) è perché usi quel certo tipo di immagini e di messaggi per attirare i ragazzini e giocare ai trasgressivi.