Intercettazioni choc della banda rom di Milano sgominata dalla Squadra Mobile tra mercoledì 11 e giovedì 12 dicembre. Come riportano i colleghi di Libero, parliamo della famiglia Omerovic, un clan nomade temuto e rispettato, dedito a furti e borseggi tra piazza Duomo e le stazioni. Bottini di primissima fattura: 2500 euro al giorno, per un totale di 20-30 mila euro al mese. Vittime predilette i turisti, in particolare le comitive di turisti orientali, come evidenziato dalle intercettazioni delle forze dell’ordine: «Giapponesi, qua ci sono tanti giapponesi». Ma è un altro dettaglio a sconvolgere l’opinione pubblica: nelle conversazioni tra i membri dell’organizzazione criminale, l’Italia viene descritta come «un paradiso per gli zingari», nonché come un «Paese di handicappati». Il blitz della Squadra Mobile ha portato all’arresto di sei persone con l’accusa di associazione a delinquere. Altre due persone sono risultate ancora irreperibili.
INTERCETTAZIONI BANDA ROM MILANO: “ITALIA PAESE DI HANDICAPPATI”
«L’Italia è il Paese del divertimento e degli affari», una sorta di luna park: questo traspare dalle intercettazioni della banda rom sgominata a Milano, organizzata con una struttura verticale con una suddivisione precisa dei compiti. Libero evidenzia che a tre uomini spettava l’organizzazione logistica dei colpi da mettere a segno, mentre erano le donne a occuparsi dei furti. Un dettaglio non irrilevante: le donne, quasi sempre incinte, riuscivano a ottenere il differimento della pena. Donne di 30 anni madri di 7-8 figli al lavoro per rapinare turisti o malcapitati, denaro poi utilizzato per fare la bella vita: come spiega il Corriere della Sera, uno dei leader della banda si è goduto «un weekend da milionario» arrivando a spendere 1.400 euro a biglietto per il Gran Premio di Monaco della Formula 1. Esemplare un passaggio di un’organizzazione, estrapolato al leader “Bimbo”: «Mia moglie è una brava, lo fa da quando ha 12 anni, porta anche 2.000 euro al giorno, sennò mica tenevo la Porsche Panamera».