Pupi Avati si è raccontato ai microfoni del programma di Radio 2, Ai Lunatici, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio. Il regista ha fatto trapelare qualche informazione sul suo prossimo progetto, il cui protagonista sembrerebbe essere Dante Alighieri. Un lavoro molto complesso, come lo stesso Avati lo ha definito, visto che Dante non è un personaggio facile da trattare e inquadrare in un film. Poi si è tornati a parlare del Regalo di Natale, una delle pellicole più popolari del regista, che ha svelato nuovi dettagli sulla sua realizzazione e del fatto che si trattava di una scommessa molto difficile da vincere. Avati ha raccontato del difficile ingaggio di Abatantuono, uno dei protagonisti del film, che all’epoca aveva lasciato da parte il cinema, dedicandosi al suo night. Per chiudere, il ricordo di due grandi artisti del cinema e della musica: Lucio Dalla, l’amico verso cui ha nutrito tanta sana invidia e gelosia per il suo talento, poi Carlo Delle Piane e l’amarezza di non aver visto alcun personaggio del cinema al suo funerale.
“Sto scrivendo un film su Dante, ci lavoro dal 2001”: Pupi Avati sui progetti futuri
Per Pupi Avati, quella di Dante Alighieri è una passione che presto potrebbe prendere la forma di un film. Il regista ha spiegato ai microfoni di Radio 2 che ultimamente passa tantissimo tempo a leggere tutte le opere dell’autore, insieme a tanti altri libri comprati e lasciati nella libreria per troppo tempo: “Vorrei dedicare più tempo alla lettura, è la cosa che più mi piace. Vorrei leggere tutti i libri che ho comprato in vita mia, me ne mancano molti. Ho la sensazione di aver acquistato nella mia esistenza una infinità di libri, ne ho letto forse il 15%”. Un film su Dante è però una delle sfide più ardue che gli si presentano davanti. Il motivo? “Dante è la dimostrazione che il dolore produce qualcosa di sublime come l’evento poetico, che è l’espressione dell’essere umano più alta”. Senza contare l’inadeguatezza verso un colosso della letteratura e della cultura italiana: “Capisco perché non si è mai fatto un film su Dante. E’ un personaggio che più lo indaghi, più ti rendi conto di quanto sia misterioso”.
Lucio Dalla, Delle Piane e Abatantuono: il regista Avati e i racconti sui suoi grandi colleghi
Diego Abatantuono è uno degli attori che Pupi Avati ha voluto fortemente nel suo film Regalo di Natale, anche se è stato molto difficile mettersi in contatto per fargli avere la parte: “Lo trovammo in modo rocambolesco, fece il film con la sua voce, senza ricorrere allo slang pugliese che prima gli diede successo e che poi gli diede insuccesso”. Tra le persone che hanno lasciato un grande ricordo nella sua vita c’è però l’amico e collega Carlo Delle Piane: “Il cinema italiano ha voltato le spalle a Delle Piane”. La sua rabbia è scaturita dal fatto che altri personaggi appartenenti a questo mondo sono stati molto duri con lui e non lo hanno salutato come avrebbe meritato realmente: “C’era razzismo contro di lui, perché veniva dal cinemetto. Noi siamo riusciti attraverso una serie di titoli a fargli vincere la Coppa Volpi…ma nessuno gli ha perdonato questo passato nel cinema di Serie B”. Infine il ricordo di Lucio Dalla: “Ho conosciuto diverse persone geniali, da Pasolini a Fellini, ma l’estro e la creatività di Lucio non l’ho mai vista da nessuna parte”. I due erano molto amici: “Mi telefonava sempre tardi la notte. Parlavamo della vita, della vecchiaia. Era molto religioso, le persone non lo sanno”.