Per i fan di The Witcher oggi si è conclusa una lunghissima attesa in seguito all’approdo della serie fantasy sulla piattaforma Netflix. Secondo i dati raccolti da Rotten Tomatoes, che si occupa della raccolta dei giudizi dei critici cinematografici su film e serie tv, il giudizio del pubblico ha raggiunto l’89%, un ottimo risultato che evidenzia quanto l’attesa sia stata ampiamente ripagata. peccato però che lo stesso non possa dirsi per quanto riguarda l’accoglienza da parte della critica che si sarebbe fermata al 61%. In realtà il divario tra pubblico e critica non sorprende affatto dal momento che il primo è solitamente più incline a fornire il proprio giudizio anche alla luce della lunga attesa. Secondo alcuni critici, la nuova serie Netflix rappresenterebbe addirittura una opportunità sprecata mentre per altri ridondante o mal recitata. Tuttavia è stato anche fatto notare come sia una serie introduttiva dal momento che per il racconto di eventi più importanti si dovranno attendere le successive stagioni… ed a quanto pare ce ne sarebbero in serbo almeno sette! (Aggiornamento di Emanuela Longo)
COME GAME OF THRONES? “IN PROGRAMMA 7 STAGIONI”
The Witcher, da oggi 20 dicembre, è finalmente su Netflix. In tanti hanno accomunato la serie fantasy alla nuova Game of Thrones. In un mondo di magia ed intrighi politici, tutto ruota attorno a tre personaggi: il cacciatore di mostri Geralt di Rivia (Henry Cavill), un mutante silenzioso e con poteri speciali, la principessa Cir (Freya Allan) e la maga Yennefer (Anya Chalotra) assetata di potere. La prima serie si compone di otto episodi, ma potrebbe essere solo l’inizio di una lunga avventura. Tutto dipenderà chiaramente dai favori del pubblico su Netflix. La showrunner Lauren S. Hissrich intanto, ha già ipotizzato un lungo e roseo futuro caratterizzato da almeno sette stagioni: “Ho delineato storie per sette stagioni. Ora come ora, si tratta semplicemente di dirsi ‘come si preparano delle vicende narrative che possano coinvolgere il pubblico per gli anni a venire?’. La cosa peggiore che si potrebbe fare sarebbe concentrare tutte le nostre energie sulla sola prima stagione, senza pensare a come potrebbero crescere questi personaggi”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
ARRIVA LA SAGA DI GERALT
Esce finalmente oggi su Netflix “The Witcher”. Ispirata all’omonimo bestseller di Andrzej Sapkowski nonchè al videogame, la serie tv si preannuncia da record, come confermato anche dall’entusiasmo suscitato alla sua presentazione durante il Lucca Comics and Games, ma anche in altre fiere di settore oltre i confini, a cominciare dal CCXP, il Brazilian Comic Con di San Paolo. Il protagonista della serie sarà l’attore americano Henry Cavill, già visto in “Superman” ma anche in altre pellicole come l’ultimo capitolo di Mission Impossibile. La saga fantasy con protagonista Geralt di Rivia (interpretato proprio da Cavill), sarà quindi disponibile sul piccolo schermo a partire da oggi, 20 dicembre 2019, e mai regalo di Natale sembrerebbe essere più gradito ai fan. La showrunner, Lauren Schmidt Hissrich, ha già anticipato qualcosa riguardo a quello che vedremo in tv, specificando che «Non ci sono scappatoie magiche, se utilizzi qualche arcano devi pagarne il prezzo».
THE WITCHER OGGI SU NETFLIX: L’IMPEGNO DI HENRY CAVILL
Il mondo di Witcher è popolato sia dagli umani che non, ma sono gli uomini le creature più pericolose, visto che questi ultimi denigrano Geralt per la sua mutazione in strigo, una trasformazione che gli permette di avere sensi più sviluppato e delle capacità magiche. L’ambiente sarà tipicamente medievale, ma adattato alla vita moderna, e il protagonista assoluto sarà come detto sopra Henry Cavill, che nonostante le critiche iniziali (tipiche e scontate) all’annuncio del cast, ci ha messo tutto se stesso per interpretare al meglio la parte. Gli occhi azzurri sono stati nascosti da delle lenti a contatto ambrate, ed ha persino dovuto modulare la voce, ispirandosi a quella che nel videogioco doppia Geralt, appartenente a Doug Cockle. Secondo Vanityfair, comunque, ogni tanto si rischierà di concentrarsi più sulla fisicità di Henry (è davvero mastodontico), che sulla sua recitazione, ma al pubblico femminile non dispiacerà.