I Negramaro tornano ospiti a Che tempo che fa. In studio, questa volta, ci sono proprio tutti, incluso il chitarrista Lele Spedicato. Dopo l’ictus, Lele ha dovuto ricominciare la sua vita da capo, a partire dai piccoli gesti quotidiani. Il musicista fa un esempio che porta a riflettere: “Noi diamo troppe cose per scontate. Io ho imparato che anche solo l’atto di prendere un bicchiere d’acqua e portarselo alla bocca è una cosa non banale, una cosa per cui essere grati”. Insomma, non tutto il male viene per nuocere. E – volendo chiudere con un altro modo di dire – tutto è bene quel che finisce bene. Fazio gli fa una promessa: “La prossima volta che vieni, non ti chiedo come stai. Il fatto è che il pubblico vuole sapere…”. Lele lo perdona con un sorriso e rassicura ancora una volta: “Sto benissimo”. Toccante l’aneddoto che riguarda il suo risveglio, raccontato dalla viva voce di chi c’era: Giuliano Sangiorgi. Le prime parole rivolte all’amico sono state “sei bellissimo”. Il conduttore ci scherza su: “Be’, si vede che stava ancora male…”. (agg. di Rossella Pastore)
CHI È LELE SPEDICATO
Lele Spedicato, chitarrista dei Negramaro, sarà protagonista questa sera assieme al resto della band capitanata da Giuliano Sangiorgi nel salotto televisivo di “Che tempo che fa”: e per il complesso pop-rock salentino, oltre che di un ritorno, si tratterà anche di un’occasione di festa non solo per il traguardo dei vent’anni di carriera ma anche per il ritorno da qualche mese del 39enne originario di Veglie nella line-up dopo l’emorragia cerebrale che lo aveva colpito nel settembre 2018 e che aveva fatto temere per la sua vita. Dopo giorni drammatici, di cui lo stesso Spedicato ha ammesso di non ricordare molto, ecco il risveglio e poi i lunghi mesi della riabilitazione con uno specialista che si è occupato esclusivamente della sua mano affinché potesse riprendere a suonare. E il miglior “bentornato” alla normalità Spedicato lo ha avuto questa estate quando, quasi a certificare che l’incubo era alle spalle, ha partecipato per circa dieci chilometri alla maratona organizzata a Galatina anche se il diretto interessato ha ammesso di aver avuto quasi uno choc quando i medici gli avevano detto che le sue dita sarebbero state le ultime a riprendere la loro normale funzionalità.
LELE SPEDICATO DOPO L’ICTUS: “UN MIRACOLO, E HO VISTO L’ALDILA’…”
Ma cosa è accaduto in quei giorni in cui lui era in coma e il mondo della musica, oltre che i suoi sodali della band, pregavano per lui? Lele Spedicato l’ha raccontato per la prima volta nelle scorse settimane provando a riavvolgere il nastro della memoria fino agli istanti di quel 17 settembre che hanno poi preceduto il buio. “Ricordo solo che avevo mal di testa e poi sono iniziati gli spasmi: prima di perdere conoscenza ricordo la voce di mia moglie Clio che mi diceva ‘Amore sono qui’ e poi basta…”. Ma ancora più interessante è quello che il 39enne chitarrista ha raccontato a proposito di quei giorni in stato di incoscienza e del “miracolo” che gli è accaduto tornando a vivere in maniera normale: Spedicato ha infatti rivelato di aver visto l’aldilà e fornendone precisamente i dettagli: “Ero in un piccolo giardino dove poi ho incontrato mia nonna Nella e il papà di Giuliano Sangiorgi” ha detto e, prevenendo le ovvie obiezioni del giornalista, ha precisato che tutto quello che riporta non era affatto un sogno ma la realtà. Nelle sue parole ad ogni modo un doppio miracolo perché dopo l’ictus si è risvegliato e, pur in sedia a rotelle, ha potuto assistere alla nascita del suo primogenito Ianko, avvenuta il 15 novembre presso l’Ospedale Gemelli di Roma.
GIULIANO SANGIORGI, “LELE IN VITA GRAZIE A MIO PAPA'”
E a proposito proprio di quell’esperienza “ai limiti della vita” mentre era in un letto di ospedale, è interessante ricordare quanto ha detto proprio Giuliano Sangiorgi che, a seguito della fine della terapia riabilitativa per il chitarrista, è stato uno dei primi a felicitarsi con lui sui social network per il ritorno di quello che è molto più di un collega e amico. Il leader del Negramaro, che aveva perso il padre nel 2013, ha ammesso di credere al racconto di Lele Spedicato e del fatto che questi ha in qualche modo incontrato suo papà in quel giardino di cui parla: in un’intervista rilasciata al settimanale “Chi”, infatti, il frontman (autore proprio di un brano ispirato a questo episodio e che si intitolata “Dall’altra parte”) ha ringraziato suo padre per “aver dato un calcio nel sedere a Lele” e, tra il tenero ricordo del genitore e un pizzico di ironia, si è detto certo che sia stato proprio suo padre a salvare la vita del chitarrista. “Grazie papà per averci ascoltato e per aver fatto tornare Lele in vita” ha ricordato Sangiorgi che ha pure ammesso come sia stata la prima cosa che ha raccontato Spedicato dopo aver riaperto gli occhi nel reparto di Rianimazione.