Può un bambino di appena 10 anni essere considerato un assassino a sangue freddo? E’ questa la domanda che sorge in questi giorni, dopo la messa in onda del nuovo drama Responsible Child trasmesso dalla BBC e che trae ispirazione da una storia realmente accaduta. A 10 anni, per la legge non puoi bere, fumare, votare, sposarti e persino avere un animale domestico. Eppure, paradosso, puoi essere processato per omicidio al pari di un adulto. Questo accade poichè in Galles 10 anni rappresenta l’età minima della responsabilità penale, vale a dire che un bambino di 10 anni accusato di omicidio può essere processato come un adulto in un tribunale della Corona, davanti ad una giuria e non nei tribunali speciali. Sebbene vi siano piccole concessioni, ci si domanda se realmente un bambino di quella età sia in grado di comprendere cosa significhi commettere un delitto. Un ragionamento che sorge in seguito alla messa in onda della storia che vede protagonista Ray, sotto processo insieme al fratello maggiore Nathan di 21 anni, per il brutale delitto del patrigno. Una storia ispirata a quella vera di Jerome e Joshua Ellis, due fratelli che all’epoca dei fatti avevano 14 e 23 anni, processati per l’omicidio del loro patrigno. Il drama mostra le fasi dell’orrendo delitto ma anche il 12enne Ray, confuso e coperto di sangue dopo i fatti. La confessione è imminente.
PROCESSATO A 10 ANNI PER OMICIDIO: È GIUSTO? IN INGHILTERRA DIBATTITO IN CORSO
In Inghilterra e Galles l’età minima per la responsabilità penale fu fissata a 10 anni nel 1963. Dal 1995 si stima che oltre 7000 bambini tra i 10 ed i 14 anni siano stati processati dalle Corti della Corona. Le Nazioni Unite hanno più volte ribadito come questo limite vada a ignorare i diritti dei bambini ed hanno chiesto l’innalzamento ad almeno 12 anni. In Svezia, ad esempio, l’età minima è 15 anni, 16 in Portogallo, 14 in Cina e Corea del Nord. Nel 2010, da un sondaggio è emerso che due terzi degli intervistati sarebbe a favore di aumentare l’età delle responsabilità penali a 12 anni. Un’altra buona parte però non è d’accordo, probabilmente proprio alla luce dei fatti reali e della loro brutalità per i quali la stampa etichettò i bambini come “puro male”. Il dibattito in Inghilterra è accesissimo e parte dal ragionamento secondo il quale i bambini sarebbero influenzati da film horror. Il drama Responsible Child ha contribuito a rendere nuovamente attuale un dibattito sul quale non si sono mai spenti i riflettori.