Ezio Bosso torna in tv nel giorno del Santo Natale con uno speciale di “Che storia è la musica” dedicato al compositore russo Čajkovskij. Una prima serata da non perdere che vedrà il grande Maestro portare in scena sul piccolo schermo la grande opera di due compositori: da un lato Čajkovskij e dall’altro Mozart. Intervistato da SuperGuida Tv il Maestro ha parlato di come la musica di Čajkovskij sia stata importante nella sua vita: “la musica ci cambia la vita e ci salva la vita solo quando la ascoltiamo. Le persone che vengono come ospiti entrano da personaggi ed escono persone. La bacchetta mi aiuta a mascherare il dolore e mascherare il dolore non è una cosa da poco. Čajkovskij è l’esempio di come la musica possa aiutare a lenire la sofferenza”. Nella puntata speciale di “Che storia è la musica”, in onda mercoledì 25 dicembre 2019, Bosso dirige anche l’Ouverture del Don Giovanni di Mozart.
Ezio Bosso: “di Mozart non c’è né mai abbastanza”
Non solo Čajkovskij nella puntata speciale di “Che storia è la musica” in onda nel giorno di Natale 2019 su Rai3, visto che Ezio Bosso dirige anche l’Ouverture del Don Giovanni di Mozart. Sempre dalle pagine di SuperGuida Tv, il Maestro ha dichiarato: “pipeto spesso che di Mozart non c’è né mai abbastanza. Per capire Čajkovskij, ho dovuto leggere oltre 4mila lettere. Čajkovskij era un grafomane e scriveva 18 lettere al giorno. Immagino Čajkovskij in un gruppo su Whatsapp! Bisogna credere nella musica e lasciarsi guidare. Mozart era come il Cristo della musica, il vero contatto terreno con Dio. Čajkovskij non può prescindere da Mozart. Dirigere La Patetica è un delle direzioni più difficili che esistono sia a livello tecnico che mnemonico”. La musica è tutta la sua vita, una passione che per Bosso è diventata una compagna di vita, anche se non sono mancate le difficoltà: “credere nella musica non è unicamente un processo di allegria ma è un processo faticoso che, a volte, ti consuma anche. Raccontare questo, che fa parte del nostro esistere, essere umani, e farlo attraverso la musica. Ho avuto paura di farlo. Lasciarsi guidare dalla musica è anche un gesto di umiltà, riconoscere la grandezza dell’altro e diventi grande insieme a lui perché riesci a compierlo”.
Ezio Bosso torna su Rai3 con Che storia è la musica
Una carriera unica e straordinaria quella di Ezio Bosso che, dalle platee di palcoscenici prestigiosissimo come la Filarmonica del Teatro La Fenice di Venezia e il Teatro Comunale di Bologna, approda per la seconda volta in prima serata su Rai3 con un nuovo importante progetto televisivo. Dopo aver incollato alla tv milioni di telespettatori con uno speciale dedicato a Beethoven, questa volta Bosso cerca di bissare il successo portando sul piccolo schermo l’arte di Čajkovskij e Mozart. Una piccola grande impresa per un uomo che può vantare collaborazioni davvero importantissime. Bosso, infatti, ha diretto l’Orchestra Filarmonica del Teatro La Fenice di Venezia, l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna dove ha ricoperto anche il ruolo di Direttore Principale. Non solo, ha diretto anche la Georgian State Opera and Ballet per il gala operistico con le celebri soprano Nino Surguladze e Carmen Giannatasio, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di cui è ospite assiduo, la London Simphony Orchestra, l’Orchestra del Teatro Regio di Torino, l’Orchestra dell’Accademia del Teatro alla Scala, l’Orchestra del Teatro San Carlo di Napoli, l’Orchestra Sinfonica Siciliana, l’Orchestra da Camera di Mantova, L’Orchestra da Camera Lituana, l’Orchestra Filarmonica Toscanini di Parma, l’Orchestra Filarmonica del Teatro Verdi di Salerno, l’Orchestra Giovanile Italiana di Fiesole, The London Strings, di cui è stato direttore principale, l’Orchestra del Teatro Verdi di Trieste, di cui è stato Direttore Musicale.