A distanza di 17 anni dal suo primo incontro con il romanzo, Roberto Benigni ritorna al centro di un film basato sul libro di Carlo Collodi, Pinocchio. Rispetto al passato però non interpreterà il burattino, quanto Geppetto. “Insieme a San Giuseppe, è il genitore più famoso del mondo. E poi entrambi avevano un figlio adottivo che scappa di casa, muore e risorge”, dice al sito Amica. Per interpretare il suo nuovo personaggio, il premio Oscar si è affidato alle linee guida di Matteo Garrone, “un regista di grande possanza e dolcezza insieme. La prima volta che ci siamo visti mi ha portato una foto mia, trasformato come sarei stato nel film. Mi sono visto e sembravo mio nonno! Ero diverso, eppure profondamente io”. L’attore toscano è rimasto inoltre colpito dalla povertà che Garrone ha voluto sottolineare nella sua pellicola. “Sembrava di girare Paisà [di Roberto Rossellini, ndr]”, dice Benigni, “d’altronde nel libro le parole che si ripetono di più sono: povero, casa, fame e babbo. Sembra ET!”. Impossibile per l’attore non ricordare come Pinocchio l’abbia accompagnato da tutta la vita. A soli 3 anni in famiglia Roberto diventa per tutti Pinocchietto. Poi Federico Fellini gli propone di interpretare il bambino di legno per un film, che tuttavia non farà mai. “Quando cammino per Testaccio mi dicono ‘ti manca solo di fare la Fata Turchina’. Ma io farei anche la balena!”, conclude.
ROBERTO BENIGNI E IL RITORNO A SANREMO: L’ULTIMA VOLTA FU 8 ANNI FA
I ritorni saranno più di uno per Roberto Benigni, che dopo essere stato scelto come Geppetto nel Pinocchio di Garrone, prevede di fare un’incursione anche nella prossima edizione del festival di Sanremo. “Un’altra fiaba, è una favola. Poi è la settantesima edizione, sarà un Sanremo straordinario”, dice a La Repubblica, mantenendo però l’assoluto segreto su quale sarà il contenuto del suo intervento. Per ora il tema favolistico lo accompagnerà invece in un altro grande evento che andrà in onda su Rai 1 nella prima serata di oggi, mercoledì 1 gennaio: Roberto Benigni sarà fra i super ospiti di Roberto Bolle – Danza con me 2020. L’ultima volta all’Ariston invece risale ad otto anni fa, quando durante la conduzione di Gianni Morandi, l’attore si presenta in sella di un cavallo bianco e omaggia i 150 anni dell’Unità d’Italia. “Avevo un po’ di dubbi a entrare a cavallo perchè di questi tempi ai cavalieri non va tanto bene. La nostra nazione ha 150 anni. È una bambina, una minorenne. Mameli quando scrisse l’inno aveva vent’anni, quindi era minorenne, perché la maggiore età si raggiungeva a ventuno. Comunque con ‘sta storia delle minorenne non se ne può più e la cosa è nata proprio a Sanremo, con la Cinquetti che cantava Non ho l’età e si spacciava per la nipote di Claudio Villa”, ha detto all’epoca. Una scena che in qualche modo ricorda l’entrata fatta per una scena del film La vita è bella, dove il personaggio di Benigni sceglie il cavallo dello zio per portare via con sè un’innamoratissima Nicoletta Braschi.