A intrattenere il pubblico potentino de L’Anno che Verrà, accompagnando il centro lucano e tutti gli italiani verso l’anno che sta per incedere, vi sarà Fasma. Di recente pubblicazione è la notizia che quest’ultimo costituirà la quarta proposta tra i giovani del Festival della Canzone Italiana, giunta ormai al settantesimo capitolo. Battendo nettamente un altro dei concorrenti di Sanremo Giovani (Jefeo), Fasma gareggerà a febbraio con la canzone Per sentirmi vivo. A parte le lodi di Gigi D’Alessio e di altri giurati d’eccezione, Fasma è stato inoltre elogiato dallo stesso conduttore. In una recente intervista, il rapper ha affermato di avere avuto da giovane qualche problema nel controllare la propria violenza ma che la musica, quasi come una medicina, ha per lui rappresentato un rimedio. Il ventitreenne romano ha inoltre aggiunto che ogni pezzo scritto gli ha dato la possibilità di confrontarsi con se stesso e di sfogarsi, in qualche modo, col resto del mondo.
La carriera di Fasma
Da riconoscere a Fasma è il fatto di aver fatto sbarcare in Italia un genere musicale fino a qualche anno fa sconosciuto: l’emo trap. Egli è divenuto in prima battuta noto per mezzo anche e soprattutto dei canali social e di Youtube. L’uscita del suo primo singolo è temporalmente collocabile al 2 novembre del 2018. Moriresti per vivere con me è intramezzato da ulteriori brani, tra i quali fanno capolino Lady D., Monnalisa e M.Manson. Le visualizzazioni che hanno premiato quest’ultima canzone sono state oltre cinque milioni. Il suo concerto d’esordio si è tenuto nella sua città natale, in una Piazza del Popolo gremita di migliaia di giovani. Tre anni fa, nel 2016, Fasma ha inoltre contribuito a fondare, in compagnia di altri artisti e del suo manager, una crew soprannominata Wfk.
Fasma tra rap e pop latino
Fasma ha ottenuto la grande opportunità di fare sfoggio delle sue doti artistiche sul palco di Italiasì!. L’esibizione nel salotto di Liorni mostra in tutto il loro fascino note nelle quali l’elettronica gioca un ruolo di primo piano. Codesto effetto acustico, troppo spesso sottovalutato nel nostro Paese, è presenza immancabile in generi che vanno dal rap fino al pop latino. Per sentirmi vivo fa librare in un lento divenire un grido pieno di rabbia e di disperazione, con una parte di chitarra elettrica che al contrario prosegue priva di improvvisi sobbalzi.