E così nei mesi della bufera Var dall’Inghilterra all’Italia, l’Ifab decide una clamorosa retromarcia che rischia sul lungo periodo di “peggiorare” il rapporto tra tecnologia, mondo del calcio e squadre: dopo due anni di Var a livello internazionale, si cambia ancora una parte decisiva del regolamento iniziale e questa volta sul fronte del fuorigioco. L’organo internazionale degli arbitri, competente sul regolamento del calcio stabilisce che la moviola non potrà più intervenire sul fuorigioco per questioni di centimetri: la svolta arriva direttamente dal segretario generale dell’Ifab, Lukas Brud, e potrebbe entrare in azione già dalle prossime settimane. «In teoria un fuorigioco di un millimetro è fuorigioco, ma se la prima decisione è di non fischiarlo e poi il Var deve usare 12 telecamere, vuol dire che errore chiaro ed evidente non era. Lo comunicheremo presto a tutte le competizioni», spiega il segretario ai colleghi di Repubblica.
RETROMARCIA (CLAMOROSA) IFAB SULLA VAR: ECCO PERCHÈ
L’obiettivo è restituire “potere” ai guardalinee, dando una sorta di “tolleranza” agli errori minimi in modo da tornare al Var “iniziale”, ovvero intervenire solo negli errori «chiari ed evidenti» senza far arbitrare realmente all’addetto in sala macchine. Pare che sia già allo studio un’informativa generale per tutte le federazioni nazionali che spieghi nel dettaglio quando applicare la tecnologia a tutti i casi limite: secondo le anticipazioni, quando vi sarà una distanza millimetrica tra difensore e attaccante, il Var non dovrà intervenire. Dal punto di vista tecnico, la posizione dell’attaccante per regolamento Var andrebbe analizzata nel momento in cui chi farà l’assist sta liberandosi del pallone: solo che in alcuni casi in sala VAR non si riesce a selezionare l’esatto frame e quindi si rischia di annullare o concedere gol regolari/irregolari. In Serie A al momento non è arrivata alcuna informativa e dunque alla ripresa del Campionato questo weekend funzionerà tutto come prima, ma l’ipotesi è di far esordire le nuove direttive già dagli ottavi di Champions League da febbraio 2020. Restano però alcune domande che l’Ifab dovrà cercare di rispondere al meglio onde evitare ulteriori bufere attorno alla “moviola” nel mondo del calcio: quanti centimetri serviranno per capire se far intervenire o meno il Var? Sarà l’arbitro in campo ad essere avvisato dalla sala Var quando avverranno casi-limite? I guardalinee nel dubbio alzeranno o no la bandierina per il fuorigioco?