Vanya Stone choc su Instagram: la tatuatrice romana ha affermato su Instagram che Paolo Ruffini avrebbe tradito Diana Del Bufalo con lei. Attraverso alcune Stories, la 30enne ha parlato de La pupa e il secchione, sottolineando di essere stata esclusa last minute: «Mi avevano mandato il precontratto da firmare…ma all’ultimo minuto, senza motivo, non ero più nel cast. Forse colui che presenta aveva la coda di paglia». Il riferimento è ovviamente a Paolo Ruffini, che sarebbe stato preoccupato dal fatto che potesse raccontare «della storia che avevamo avuto mentre era con Diana Del Bufalo o dei suoi giochini perversi che proponeva e voleva fare con le mie amiche». Vanya Stone ha aggiunto: «Dopo quella sera, dopo la mia reazione violenta… mi hai bloccata da tutto per paura che ti sputtanassi… come vedi eccoci ancora qui», pubblicando una foto che li ritrae insieme e non propriamente come due amici. E c’è di più, ecco il carico finale: «Lui aveva detto che si erano lasciati».
CHI E’ VANYA STONE, L’AMANTE DI PAOLO RUFFINI
Tatuatrice romana e studentessa di recitazione, Vanya Stone sarebbe stata in lizza per un posto nel format de La pupa e il secchione, di ritorno sulle reti Mediaset dopo alcuni anni “nel congelatore”. La bella trentenne ha sottolineato su Instagram di non aver rivelato tutto ciò che pubblicità, in quanto il mondo della televisione non rientra nei suoi progetti futuri, ma in passato ha tentato di sfondare sia sul piccolo che sul grande schermo. Il suo nome diventò noto a causa dello scandalo molestie legato a Fausto Brizzi, che la tatuatrice accusò pesantemente e senza filtri. Ecco quanto raccontò ai microfoni di Grazia: «[…] A quel punto mi offre un massaggio io rifiuto e lui mi si siede vicino e riprende a toccarmi. Lì accanto vedo la foto di una donna e gli chiedo se quella sia sua moglie. Lui mi dice che non lo è ancora, che si devono sposare due giorni dopo. E poi, all’improvviso, si spoglia e prende a masturbarsi. All’inizio ero paralizzata poi sono riuscita a sbloccarmi: sono saltata in piedi e gli ho gridato che era un porco, un pervertito».