Mandato di arresto per la moglie di Carlos Ghosn: le autorità giapponesi ora puntano su di lei dopo essersi fatto sfuggire l’ex top manager di Nissan-Renault. L’uomo è accusato di malversazioni finanziarie. Ma la consorte, che è a Beirut dall’aprile scorso e ha pure la cittadinanza statunitense, è accusata in particolare di falsa testimonianza davanti alla corte nipponica durante un’udienza dell’aprile scorso. Carole Ghosn è considerata la “mente” della fuga rocambolesca del marito (che è arrivato in Libano con un jet privato), ma al suo arrivo a Beirut, la settimana scorsa, l’ex Tycoon 65enne aveva escluso che la moglie avesse orchestrato il suo piano di fuga, insistendo che il progetto era stato ideato personalmente. Ora comunque Carole Ghosn non potrà tornare in Giappone, visto che è sospettata di false dichiarazioni. Intanto la Nissan Motor ha annunciato che proseguirà l’azione legale nei confronti di Carlos Ghosn al fine di ritenere l’ex presidente responsabile per le sue azioni.
CAROLE GHOSN CHI È: MANDATO D’ARRESTO PER MOGLIE CARLOS
Nata nel 1966 a Beirut, Carole Ghosn è al suo secondo matrimonio e ha tre figli dalle sue prime nozze. Laureata in Scienze politiche, nel 2000 ha creato col suo nome di allora, Carole Marshi, un marchio di caftani di lusso, “Calm”. Ha conosciuto Carlos nel 2013 e si sono sposati tre anni dopo, con una cerimonia molto sfarzosa al Grand Trianon della Reggia di Versailles. Ora il marito è sotto accusa dalla giustizia nipponica per vari reati finanziari e fiscali. Ora i due sono insieme in Libano, in una casa con una sorveglianza privata. In un messaggio al Wall Street Journal ha descritto il ricongiungimento col marito come «il più grande dono della vita». Quando Carlos Ghosn venne arrestato nel novembre 2018 le venne precluso qualsiasi contatto: non poteva neppure fargli visita in prigione. Carole si rivolse allora all’associazione dei diritti umani, alle Nazioni Unite e perfino a Macron e Trump. Si è sempre battuta per la liberazione dell’ex CEO di Renault-Nissan. Poi il secondo arresto, quindi gli arresti domiciliari a Tokyo.