Agenzia delle Entrate nel caos. Dopo la mancata nomina del direttore da inizio dicembre e il comitato di gestione dalla primavera scorsa, ora sono a rischio i servizi. C’è infatti lo stato di agitazione del personale che è stato proclamato dai sindacati, e questo anche per l’assenza delle risorse per retribuire le figure di capo team. Si tratta di ben 3.500 funzionari che, come riportato dal Sole 24 Ore, svolgono un lavoro “oscuro” ma anche importante per i servizi erogati a imprese e contribuenti. Il capo team, ad esempio, ha il compito di dare il via libera alle istanze di rimborso, si occupa della conservatoria dei registri immobiliari e della gestione delle istanze di autotutela per le correzioni degli atti emessi dagli uffici. Questi ruoli prevedevano una retribuzione mirata per i compiti svolti fino al 31 dicembre, ma il governo non ha recuperato le risorse necessarie per garantire queste retribuzioni aggiuntive. E quindi da oggi sono a rischio i servizi dell’Agenzia delle Entrate.
AGENZIA DELLE ENTRATE, SERVIZI A RISCHIO PER CAOS CAPO TEAM
I sindacati avevano denunciato al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri un «deficit di risorse finanziarie da destinare al salario accessorio accompagnato da ritardi intollerabili nell’erogazione», ma anche «significative difficoltà organizzative», gravissime carenze di personale e carichi di lavoro ormai insostenibili. La speranza è che la partita sulle nomine si sblocchi nei prossimi giorni per rimettere in moto tutta la “macchina”. Il governo aveva 90 giorni per nominare nuovi direttori o confermare quelli che erano ancora in carica. E poi ci sono i comitati di gestione, importanti per la ratifica di ogni decisione dei direttori. Si è creato un vuoto di governance che ha spinto il legislatore delegato del 1999 a prevedere la possibilità di un commissariamento dei bracci operativi per almeno un anno, prorogabile di altri 6 mesi. Attualmente l’Agenzia delle Entrate è retta dal direttore vicario Aldo Polito, che è anche responsabile del personale. Ma a fine mese lascerà per andare in pensione. E il rischio di un ulteriore vuoto è alto.