SONDAGGI EMG ACQUA SUL DESTINO DI M5S…
Quando mancano poco più di due settimane alle Elezioni Regionali dell’Emilia Romagna, la sensazione non solo nei sondaggi politici ma anche negli stessi retroscena dal Parlamento è che si viva un sostanziale periodo di “attesa”. I nodi più grandi interni al Governo vengono “neutralizzati” in attesa di vedere come e in che modo arriveranno i risultati nell’importante voto emiliano: questo può aver senso per il Pd, che si gioca tanto con Bonaccini, ma anche per lo stesso M5s che con ogni probabilità alle urne troverà un’altra batosta (anche per il catalizzarsi del bipolarismo tra Bonaccini e Borgonzoni) a livello locale. E allora, guardando gli ultimi sondaggi politici stilati per Agorà da Emg Acqua, è proprio il destino del M5s a destare notevole “timore” per la tenuta del Governo Conte-2 e consigliano “prudenza” proprio per dirimere i maggiori nodi a tema nell’agenda politica di Palazzo Chigi. Alla domanda “per uscire dalla crisi il M5s deve…” è addirittura il 40% che ritiene ormai la crisi del tutto irreversibile. Un documento contro Di Maio e Casaleggio uscito oggi in Senato, o le continue fughe verso Lega e Gruppo Misto, sembrano “suggerire” questa risposta dell’elettorato italiano: per il 31% invece è possibile ancora riorganizzarsi, mentre il 15% cambierebbe ad oggi il capo politico Di Maio. Se si prendono però le stesse domande rivolte a meri elettori M5s, allora i dati cambiano eccome: il 57% crede nella riorganizzazione, il 18% va contro Di Maio (dunque più del normale elettorato) mentre solo il 14% ritiene “irreversibile” la crisi del Movimento.
REGIONALI EMILIA ROMAGNA, BONACCINI PERDE 2 PUNTI!
Nei sondaggi politici espressi da Antonio Noto a Porta a Porta la sera dell’8 gennaio 2020 l’Emilia Romagna torna ad essere “protagonista” della politica nazionale, nei giorni in cui inevitabilmente le attenzioni sono per lo più aperte verso l’esterno con i drammi in corso tra Libia e Iran-Iraq: i continui rinvii sui temi principali dell’agenda di Governo – Autostrade, giustizia-prescrizione, legge elettorale e la stessa verifica-tagliando della maggioranza – vedono un unico e netto motivo, il fatto che a fine mese le Elezioni Regionali in Emilia Romagna e Calabria daranno un importante se non decisivo “sondaggio” sullo stato delle cose tra Governo e opposizione. In questi termini, i dati visti ieri dai sondaggi Noto iniziano a far preoccupare e non poco Palazzo Chigi: se in Calabria la Santelli sembra avere la strada spianata verso la vittoria, in Emilia Romagna la strada è assai più irta per Salvini & Co., e non solo per le Sardine. Bonaccini resta in testa ma sta calando e la sfidante Lucia Borgonzoni resta “incollata” poco dietro, nonostante polemiche e accuse da parte del Pd di essere solo “subalterna” a Salvini e poco altro: i dati del sondaggio mostrano il Governatore uscente, che si accompagna ben poco al simbolo del Pd a sostegno, tra il 43 e il 47% in calo di due punti rispetto a dicembre. Di contro, la candidata del Cdx unitario Lega-FI-Fratelli d’Italia insegue stabile tra il 41 e il 45% dei consensi.
SONDAGGI NOTO: SALGONO PD E LEGA
Timori e paure affollano il Nazareno con Zingaretti che scenderà in Emilia Romagna per la campagna elettorale solo nelle prossime ultime settimane, mentre Salvini sta già da tempo “occupando” le piazze per tirare la volata alla Borgonzoni: i sondaggi politici non dicono tutto, ovviamente, ma l’esperienza recente dell’Umbria (dove il Centrosinistra con il M5s assieme erano dati fino all’ultimo di un’incollatura dietro il Cdx e sappiamo tutti come è finita) non lascia sereni le stanze del Governo. In tutto questo, il candidato del M5s Simone Benini non eccelle e sale al 5%, mostrando una crisi nerissima del Movimento a livello locale (oltre che nazionale ndr). I dati mostrati dai sondaggi Noto sul sistema nazionale vedono intanto una crescita netta di Lega (al 32%, +2%) e Pd (19,5%, +1% rispetto a fine dicembre) che acuiscono il senso di crisi dei 5Stelle e proiettano invece Fratelli d’Italia come autentica seconda forza del Centrodestra e ipoteticamente terza-quarta forza politica di tutto il Paese. Se questo basterà per battere Bonaccini e il suo Governo in Emilia Romagna lo si scoprirà il 27 gennaio mattina, ma intanto la campagna freme e i sondaggi “dettano” la linea per il duo sfidante Bonaccini-Borgonzoni.
SONDAGGI IPSOS: “55% GOVERNO DURA OLTRE LE REGIONALI”
Si accende anche il 2020 con i primi sondaggi politici del nuovo anno che descrivono l’umore degli italiani e soprattutto le loro previsioni per i prossimi mesi. L’ultima rilevazione dell’istituto Ipsos di Nando Pagnoncelli ha interrogato un campione rappresentativo della popolazione della Penisola quale fosse il futuro del governo Conte-bis. Alla domanda “A suo parere il governo cadrà presto, entro un mese o due, oppure durerà più a lungo?”, il 34% ha risposto che l’esecutivo cadrà a breve, appunto entro un mese o due, lasciando intendere il convincimento che con le prossime elezioni in Emilia-Romagna il centrodestra possa dare la “spallata” al governo sostenuto da Pd, M5s, Italia viva e Leu. Eppure la maggioranza degli italiani è convinta che l’esecutivo durerà più a lungo della scadenza indicata dai sondaggisti nella formulazione della domanda: la pensa così il 55% degli intervistati. Non si esprime il restante 11%. (agg. di Dario D’Angelo)
SONDAGGI POLITICI EMG ACQUA: SALVINI IN CALO AL 30%
Primo appuntamento dell’anno tra Agorà e i sondaggi politici Emg Acqua presentati da Fabrizio Masia: ebbene, il dato riflette quanto visto in quelli Noto sulle Regionali in Emilia Romagna, anche se la Lega viene “azzoppata” di uno 0,8% che conferma il saliscendi del trend elettorale in questi ultimi mesi. Lega in testa a livello di lista, seguono Pd, M5s in crisi e Fratelli d’Italia: osservando i dati nazionali promossi da Emg Acqua nelle prime rilevazioni del 2020, si scopre un Salvini al 30,4% (in calo rispetto alle ultime intenzioni di voto Emg del 19 dicembre scorso) mentre il Pd guadagna uno 0,3% e ferma al 19,9% il dato nazionale. M5s ancora in calo dello 0,2%, con Di Maio che si ferma così al 15,9%, mentre Giorgia Meloni prosegue l’ottimo periodo confermando il 10,6% di fine 2019; Forza Italia al 7% e Italia Viva al 4,5% rappresentano le due facce di una “medaglia centrista” che acquista peso ma non unità anche con Azione di Calenda (2,8%) e +Europa all’1,9%. Seguono tutti gli altri partiti, con i sondaggi che si concludono con La Sinistra al 2%, Cambiamo! Toti all’1% e Europa Verde all’1,6%.