Novità importanti in merito alla strage di Erba dell’11 dicembre 2006 e per la quale sono stati condannati all’ergastolo in via definitiva i coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi. A poco più di 13 anni dai quattro omicidi nei quali persero la vita Raffaella Castagna, il piccolo figlio Youssef Marzouk, la madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini, la trasmissione Quarto Grado tiene alta l’attenzione sul caso alla luce della nuova udienza che si svolgerà a porte chiuse la mattina del prossimo 3 febbraio presso la Corte d’Assise di Como. A darne notizia è proprio la pagina Facebook della trasmissione di rete 4 che torna stasera con una nuova puntata in diretta su Rete 4. L’intento della difesa Olindo e Rosa continua ad essere quello di dimostrare l’innocenza dei due coniugi partendo dall’analisi dei reperti conservati presso l’ufficio corpi di reato. La Cassazione nel frattempo ha rimandato la decisione al tribunale competente. Per tre differenti gradi di giudizio, gli unici responsabili della strage di Erba, tra le più inquietanti mai scritte tra le pagine di cronaca nera, gli unici responsabili di quelle morti innocenti sarebbero proprio Olindo e Rosa ma nonostante questo la questione sulla loro vera o presunta colpevolezza resta ancora aperta.
STRAGE ERBA, NUOVA UDIENZA A PORTE CHIUSE PER ROSA E OLINDO
La possibilità di repertare alcuni oggetti mai repertati nel caso della strage di Erba ha riacceso le speranze in Rosa e Olindo della cui innocenza continua ad esserne certo anche Azouz Marzouk, all’epoca dei fatti marito di Raffaella Castagna e padre del piccolo Youssef. “Sono convinto che loro non c’entrino nulla, sono convinto per vari motivi perchè una delle cose che dirò adesso fa capire che già è stata prescritta la loro condanna prima del processo. Se c’è una strage simile come fai a dare il consenso a bruciare il corpo della signora Paola Galli?”, aveva commentato pochi mesi fa Azouz ai microfoni di Telelombardia. Nel frattempo ulteriori novità in merito al caso riguarderebbero la sfera privata dei due coniugi, i quali continuano a scontare l’ergastolo ma le cui strade, a quanto pare, sarebbero ormai divise proprio in carcere. L’immagine di Rosa e Olindo, innamoratissimi durante il processo per la strage di Erba, a quanto pare sono ormai un ricordo lontano.
MORTO DETENUTO VICINO A ROSA BAZZI
E’ il settimanale Giallo a spiegare un retroscena inedito della vita in carcere di Rosa Bazzi che, ormai da qualche tempo, avrebbe ritrovato l’amore in carcere per un altro uomo, il detenuto Marco Alberti. Secondo quanto riferisce il quotidiano Il Giornale, citando il noto settimanale di cronaca nera, l’uomo, 60 anni, sarebbe venuto a mancare lo scorso 16 dicembre. Anche lui condannato all’ergastolo per un omicidio compiuto nel 1988, si trovava in semilibertà quando è stato travolto ed ucciso nell’hinterland milanese. Troppo gravi le ferite riportate nell’incidente nel quale sarebbe rimasto ucciso dopo essere stato investito da un’auto mentre percorreva a piedi la Statale 494. Secondo quanto emerso, Rosa aveva conosciuto il 60enne quando aveva iniziato a lavorare come volontaria presso un laboratorio del cuoio nella sezione maschile del carcere di Bollate. Grazie a lui la donna aveva ritrovato la voglia di vivere al punto da aver chiesto al tribunale di sorveglianza la semilibertà per motivi di lavoro.