Strattonò il figlio neonato rompendogli braccia e gambe, ma una mamma di Torino e suo marito finiti a processo sono stati ritenuti colpevoli soltanto di lesioni, non di maltrattamenti, poiché il giudice non ha riscontrato elementi che provassero che quei comportamenti nei confronti del figlio fossero andati avanti nel tempo. Questa la sentenza del Tribunale di Torino, intervenuto dopo che il bimbo, a soli due mesi e mezzo, era stato portato al pronto soccorso del Regina Margherita e successivamente allontanato dalla famiglia per essere affidato agli zii. Il giudice durante il procedimento ha accertato che a procurare i danni al piccolo, che in questi anni non ha interrotto del tutto i rapporti con i genitori, era stata proprio la mamma, che per questo motivo è stata condannata a 2 anni di carcere. Ma a cadere, per entrambi i genitori, separatisi nel frattempo, è stata l’accusa più grave, quella di maltrattamenti, motivo per cui per il bambino potrebbe essere adesso più vicino il rientro a casa.
MAMMA STRATTONO’ IL FIGLIO ROMPENDOGLI BRACCIA E GAMBE: ASSOLTA DA ACCUSA MALTRATTAMENTI
L’avvocato della mamma che strattonò il figlio neonato rompendogli braccia e gambe, il legale Antonio Mencobello, a La Repubblica ha dichiarato: “Non c’è alcun automatismo. Ma certamente il provvedimento di allontanamento era stato fatto sull’ipotesi che il bambino fosse vittima di maltrattamenti, accusa che adesso è caduta”. Il bambino, che oggi ha 4 anni ed è stato rappresentato in aula dall’avvocata Emanuela Martini, era finito per la prima volta al pronto soccorso del Regina Margherita quando aveva due mesi e mezzo. In quell’occasione i medici notarono che non mangiava, vomitava, iniziava a mostrare segni di deperimento. Inoltre la caratteristica fontanella era tesa e la circonferenza cranica cresceva più del normale. Gli accertamenti fecero venire a galla un esteso ematoma subdurale, per cui si decise per l’operazione immediata. Le analisi evidenziarono come i primi sanguinamenti emorragici risalivano ad un mese prima, gli ultimi ad una settimana dalla data del ricovero. A quattro mesi il piccolo era stato nuovamente portato in ospedale, dove da una radiografia venne fuori che aveva tutti e quattro gli arti rotti per fratture avvenute forse in momenti diversi, compatibili secondo il pm Marco Sanini con degli strattonamenti.