Katia Ricciarelli, le rivelazioni a Verissimo
Katia Ricciarelli si racconta Verissimo in un’intervista esclusiva con Silvia Toffanin. “Da giovane ho fatto la commessa, ho lavorato anche da Upim. La consideravo una botta di fortuna”. All’epoca faceva il conservatorio ed è stata costretta a lasciare casa per seguire il suo sogno. “Mia mamma faceva la bidella e toccava il cielo con un dito quando pensava che io potessi lavorare da Upim”. La mamma era una donna di provincia che si è fatta trasferire per stare vicino a lei. La Ricciarelli voleva farsi suora: “Sarei stata Suor Maria Stella”, scherza. “Non avevo la vocazione. Mia mamma era sola e sparlavano di lei. Mi dava molto fastidio perché vedevo che non era vero, per questo non ho voluto poi vedere mai più i preti in faccia. Poi ho conosciuto un benedettino al conservatorio di Venezia, cercava delle voci per il coro. Scelse me e gli dissi di stare al suo posto”.
Il canto gregoriano però l’ha stregata talmente tanto che si vedeva ad insegnare ad un convento di suore di clausura e così ha deciso di farsi suora: “Mi piacevo ma mia madre era distrutta”. Alla fine però capì che questo signore voleva tirarla via dal mondo per “farmi fare la suoretta”. Si è accorta che lui mentiva. “Ero talmente delusa che ho tentato il suicidio”. Katia Ricciarelli con Silvia Toffanin ripercorre la storia della sua carriera a Verissimo. “Non mi sono sentita la sfigata quando mi sono ritirata”, spiega riferendosi al momento in cui ha deciso di ritirarsi. “Ho lavorato come un somaro. Era un bellissimo periodo, non lo rifarei. Sono esperienze che si fanno una volta sola”. L’amore è un tema molto delicato per la Ricciarelli: “Volevo dedicarmi al mio lavoro, non volevo distrazioni nella mia carriera. Mia madre non voleva che mi sposassi, quando ero in giro lei era disperata perché voleva vedermi”. Secondo la cantante lirica, “i genitori dovrebbero tenere più controllo dei loro figli”. (agg Chiara Greco)
Katia Ricciarelli, c’è ancora spazio per l’amore
Katia Ricciarelli intervistata per Grand Hotel, si racconta. Da poco ha festeggiato i cinquant’anni di carriera ed i suoi favolosi 73 anni di età. Nel suo cuore, c’è ancora spazio per l’amore e, in funzione del passato, si parla anche di Pippo Baudo, il celebre conduttore siciliano che ha sposato negli anni ’90 per poi divorziare in maniera burrascosa nel 2004. Adesso nella sua vita c’è un irresistibile cagnolino bianco: “Si chiama Ciuffi, ha poco più di un anno ed è il mio grande amore. Fin da quando ha messo piede, anzi zampa in casa ho capito che mi avrebbe fregata: infatti cosi è stato. Con la sua allegria non solo è riuscito a conquistarmi, ma mi ha anche dato la forza di superare un grande dolore. Quale? La scomparsa di Dorothy, la mia amatissima cagnolina che ha vissuto con me per diciotto anni. La sua perdita mi ha spettato il cuore, ho sofferto talmente tanto da avere giurato a me stessa che non avrei mai più preso un altro cane. L’ho pure sepolta nel mio giardino, proprio qui sotto la finestra, per averla sempre accanto. Per me era insostituibile. Invece un bel giorno è arrivato lui…”.
Katia Ricciarelli ritrova l’amore con Ciuffi
Come è arrivato? Regalo di alcuni amici. “Sono stati loro a regalarmelo, e io non ho potuto nemmeno dire ‘Non lo voglio, non é il momento…” perché non si rifiuta un regalo. E poi, come avrei potuto dire di no a un birbante del genere? lo vivo da sola, ho bisogno di parlare anche con un altro essere vivente. E lui mi è subito entrato nel cuore pensi che ha perfino imparato a emettere un suono che assomiglia alla parola “mamma”. Gli ho girato un video mentre lo fa e l’ho inviato ai miei amici: sono tutti rimasti senza parole, non riuscivano a crederci…”. Ciuffi pare avere un particolare “hobby”: “Rompere le scatole a me. Si diverte a fare tira e molla con un pupazzo: io glielo tiro e lui me lo riporta tenendolo tra i denti e poi vuole che provi a strapparglielo di bocca. In più ultimamente, tanto per darmi del lavoro, ha preso l’abitudine di dormire nelle sue due “suite”. Ciuffi ha due cucce: una per il giorno, che sta in salotto, e una per la notte, che tengo in camera mia. Ecco, da qualche tempo lui vuole anche quella diurna in camera da letto, così la notte si permette il lusso di passare da una cuccia all’altra… hai capito il figlio di una buona donna? Ma io non riesco a non viziarlo”.