Dopo esser stato espulso dal Movimento 5 Stelle, Gianluigi Paragone non ha più “freni” e alla prima occasione televisiva utile – oggi a “In Mezz’ora in più” – attacca senza più remore la leadership di Luigi Di Maio, “rimpiange” Davide Casaleggio, snobba Grillo e “riafferma” un asse politico che permane con Alessandro Di Battista. Tutto in un’unica, infuocata, intervista, dove l’ex direttore de La Padania e attuale senatore cacciato dai 5Stelle si scaglia contro Di Maio e ne “profetizza” l’immediato futuro: «dimissioni? Luigi Di Maio secondo me non si dimette dalla guida del Movimento 5 Stelle e farà di tutto per tenersi appiccicato a questo potere. E’ nella natura stessa di Di Maio, un trentenne che dice e pensa di aver raggiunto per merito proprio quella posizione e non la vuole lasciare». Paragone senza freno si spinge anche contro gli altri grillini hanno fatto strada e carriera solo perché «compaesani» del Capo: «I compagni di Luigi piazzati nei ministeri a spese dei contribuenti: il movimento non può fare questa cosa». Quando la Annunziata gli ha fatto notare che non più di due anni fa fu Paragone stesso a fidarsi della proposta di Di Maio tanto da seguirlo ed entrare tra i principali esponenti di spicco (e con ruolo decisionale) della complessa macchina pentastellata, Paragone replica «Luigi aveva una forza sua naturale, ma tutti i ragazzi di 30-32 anni senza l’esperienza non possono combinare nulla. L’errore madornale di Luigi è quello di pensare di poter fare a meno dell’esperienza di altri».
CRISI M5S, L’ASSE PARAGONE-DI BATTISTA
Secondo Paragone, la totale crisi attuale del Movimento 5 Stelle – con fughe di parlamentari verso Lega o il Gruppo Misto, con le autodimissioni del Ministro Fioramonti, con il documento dei tre senatori che chiede la cacciata del leader politico fino alle polemiche recentissime sulla tesi “copiata” della Ministra Azzolina – nasce da lontano, per le scelte di Di Maio ma anche per le “non-scelte” di qualcuno più in alto (il riferimento, indiretto, è ovviamente a Beppe Grillo) «l’intelligenza che ha Davide Casaleggio dovrebbe essere sfruttata meglio nel Movimento, è un ragazzo colto che studia ancora, a differenza di molti altri nel Movimento». Chiusura bomba finale però il senatore espulso la tiene sul suo rapporto con Alessandro Di Battista, già nei giorni visto come l’asse principale antagonista a Di Maio e in accordo con Paragone sulla linea da tenere nel “prossimo” Movimento 5 Stelle: «io e Alessandro di Battista vogliamo mettere insieme qualcosa di culturale che si richiama alle origini del Movimento, magari un gruppo di lavoro o uno spettacolo teatrale. Siamo in contatto da tempo e abbiamo le idee chiare». Non solo, sempre il senatore ex leghista, ribadisce come l’ipotesi dello strano duo Dibba-Paragone non è una fondazione, ma un gruppo di lavoro «che trova nelle pagine social un elemento di condivisione». E il futuro prossimo del M5s? Secondo Paragone, «si va verso una naturale implosione». Altra benzina sul fuoco che divampa in casa 5Stelle, non c’è che dire..