Tra i candidati alle elezioni regionali Calabria c’è anche Carlo Tansi. Nato a Cosenza, classe 1962, l’aspirante governatore ha una laurea in scienze geologiche col massimo dei voti. Approfondisce poi la materia grazie a una borsa di studio che gli permette di effettuare un’esperienza presso il Cnr. Diventa dunque un esperto di protezione dal rischio idrogeologico e il suo futuro professionale inizia proprio all’interno dello stesso Cnr. L’impegno lavorativo lo porta ad occuparsi dell’Appennino meridionale e in particolar modo delle faglie che sono alla base dei fenomeni franosi e delle attività sismiche. L’Università della Calabria lo sceglie per insegnare geologia strutturale per ben 13 anni. Inoltre Tansi diventa vicepresidente dell’Ordine calabrese dei geologi e viene incaricato per importanti percorsi scientifici di ricerca anche a livello internazionale. Dal 2015 al 2018 dirige la Protezione Civile regionale, in un contesto come quello calabrese dove le alluvioni, i terremoti e gli smottamenti sono praticamente all’ordine del giorno. Lavora fianco a fianco con le istituzioni locali, con gli enti di salvaguardia del territorio e con tutti i soggetti coinvolti nella tutela paesaggistica. A maggio 2018 viene premiato per aver ottenuto ottimi risultati nel campo dell’innovazione tecnologica. C’è poi una vicenda che genera un dibattito acceso poiché l’ultimo giorno dell’incarico professionale a capo della protezione civile Tansi viene sospeso. Il provvedimento provoca per il dirigente l’impossibilità di ricandidarsi. Dunque torna a svolgere le proprie mansioni al Cnr. Il calore dimostrato dalla cittadinanza attiva a seguito dell’esclusione forzata dagli incarichi regionali lo convince presentarsi per diventare presidente della Calabria.
Carlo Tansi e il movimento arancione
Nessun partito tradizionale figura dentro la lista a sostegno di Carlo Tansi. L’ex dirigente della protezione civile si colloca in una dimensione completamente civica, contando sul supporto della gente comune. All’interno della stessa lista non figurano nomi riconducibili ai partiti. Il movimento è caratterizzato dal colore arancione del simbolo, variante cromatica che lo stesso Tansi paragona alla distanza abissale con la cosiddetta casta dei partiti che si presentano a livello nazionale. All’interno del cerchio arancione con la scritta Carlo Tansi Presidente compaiono tre simboli di altrettante liste di base: Calabria libera, Calabria Pulita e Tesoro Calabria. In realtà Tansi dice di avere una base elettorale politica di appoggio, ovvero quella dei cittadini che si astengono. La Calabria è una terra difficile dal punto di vista della fiducia nelle istituzioni. L’unica esperienza politica precedente di Tansi è stata animata proprio dallo spirito di rendere rappresentanza ai luoghi che non l’avevano più come San Luca, Comune dell’Aspromonte dove si è fatto eleggere consigliere nelle file della minoranza. L’idea è quella di riproporre un’analoga riflessione su base regionale, portando la cittadinanza ad interessarsi della politica attraverso l’esercizio della democrazia. Il bacino elettorale dove andrà a pescare Tansi dunque è estremamente variegato e non si pone recinti ideologici. Particolarmente attratti dall’offerta di Tansi potrebbero risultare i delusi del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle ma non è escluso che possa essere votato anche da ambienti più vicini al centro-destra.
Carlo Tansi contro “la casta”
Il nemico principale dell’azione politica di Tansi sono i vecchi partiti e soprattutto la cosiddetta lobby di potere che ha rovinato una terra magnifica consegnandola alla rassegnazione e all’arretramento su troppi aspetti economici e sociali. In questa regione “casta” non significa soltanto classe dirigente politica vecchia che si auto-conserva per rimanere inchiodata alla poltrona. Tansi promette una lotta senza sconti alla ‘ndrangheta, che produce ricchezze per oltre 50 miliardi annui, sottraendo risorse fondamentali agli enti locali, all’imprenditoria, ai cittadini. Battersi contro il malaffare ha come obiettivo primario la ridistribuzione dei proventi sotto forma di posti di lavoro. La questione occupazionale è un punto fermo del programma di Tansi, in un contesto che conta solo il 40% degli occupati, con i giovani nella fascia 18-24 anni che faticano a trovare un impiego e con un tasso altissimo di disoccupazione che arriva in questo segmento d’età fino al 36%. Per quanto riguarda il turismo la ricetta di Tansi non passa da strutture ricettive gigantesche e relative promesse che magari rischiano di rimanere disattese. Si punta invece a un turismo diffuso, per rivalorizzare i piccoli borghi e i tesori calabresi che dovrebbero essere conosciuti per la loro bellezza e unicità. Un occhio di riguardo va poi riservato ai beni culturali, considerando che in Calabria si può parlare di tracce greche, italiche e romane. L’altro grande tema è la sanità, con ospedali spesso inefficienti che non garantiscono adeguati livelli di assistenza, diritto costituzionale che non deve rimanere solo sulla carta. Durante la campagna elettorale Tansi si è scagliato più volte contro la casta. Già alla presentazione al Torrione Hotel di Reggio Calabria ha promesso di rompere definitivamente con i vecchi schemi e soprattutto con quelli che definisce veri e propri burattinai della politica. La cricca del malaffare, secondo Tansi, tiene bloccata la sanità, genera disoccupazione e sfiducia. Tansi dice che i vecchi partiti lo temono perché sanno che i cittadini nutrono profonda stima nei suoi confronti, avendolo conosciuto a capo della protezione civile. Ultimo ma non per importanza l’argomento della meritocrazia.
Carlo Tansi contro Bruno Vespa
Negli ultimi giorni di campagna elettorale ha fatto parlare la decisione di Carlo Tansi di denunciare Bruno Vespa. Il candidato indipendente si è infatti rivolto all’Agcom protestando contro l’omissione del suo nome nei sondaggi sulle elezioni regionali Calabria pubblicati da Porta a Porta. L’ex capo della protezione civile regionale ha poi spiegato su Facebook: “Ci risiamo – scrive Tansi su Facebook – Bruno Vespa ieri a Porta a Porta su Rai 1 ha omesso il mio nome violando la Par Condicio! Il sondaggio ha riguardato i candidati Santelli, Callipo e Aiello, mentre il nome del quarto candidato del quale è stato alla gente ‘a chi voterebbe alle prossime regionali?’ non è stato TANSI ma ALTRI. Quindi nessun elettore interpellato dal sondaggio ha avuto la possibilità di indicare il mio nome come candidato preferito. Ormai è palese il disegno, faccio paura a tutti! La campagna elettorale è entrata nel vivo e puntuali arrivano i mezzucci per rallentarmi. Ho interessato il mio legale Nicola Mondelli di denunciare Bruno Vespa e la trasmissione Porta a Porta per il grave danno arrecatomi”.