La vita è imprevedibile e talvolta ti mette davanti a svolte dolorose, improvvise e inaspettate. Questo è quanto successo al destino di Matteo Bastianon, bresciano di 44 anni da sempre appassionato alla vita fino al midollo. Una compagna di cui è innamorato, un figlio di pochi mesi e una carriera da commercialista ben affermata. Matteo ha tutto dalla vita e tutto sempre dalla sua parte.
Bello, simpatico, atletico, trascinatore, leader, amato e ben voluto da tutti, Matteo è quel tipo di persona a cui tutto riesce bene e sempre “buona la prima”. Una bella vita come si dice. Con tutti generoso ed entusiasta, Matteo è l’amico che tutti vorrebbero al fianco, il compagno di gioco da avere in squadra o il compare con cui tirare tardi.
Un amico al tempo dell’Erasmus in Olanda, oltre vent’anni fa, alla decima birra dopo una interminabile partita di frecciette, provocatoriamente gli ha detto: “Tu sei così allegro e spensierato perché ti va tutto bene, ma nella vita prima o poi succederà qualcosa con cui dovrai fare i conti che ti farà domandare”. Quell’amico certamente non voleva fargli una “gufata” ma semplicemente voleva spingerlo a chiedere ragione e conto dei fatti della vita e di andare maggiormente a fondo della sua esistenza. La vita di tutti noi vola via più o meno velocemente e nel mentre accadono situazioni in cui è richiesto di stare di fronte alla realtà e di accettarle come possibilità di salvezza.
Il 17 agosto del 2016 il tempo si ferma e si materializza il dramma: Matteo viene chiamato ad una prova che nessuno mai avrebbe immaginato e voluto per lui. In mezzo al lago di Garda mentre è con il suo kitesurf Matteo viene colpito da un ictus. Miracolosamente viene tirato fuori dall’acqua semi cosciente e senza avere bevuto neanche un goccio d’acqua. Un medico tra i bagnanti si rende conto fin da subito della gravità della situazione, gli presta i primi soccorsi ma si rende necessario il trasporto d’urgenza all’Ospedale di Brescia in elicottero.
Nessuno può credere che sia successo proprio a lui, è uno scherzo, Matteo è invincibile. Invece è tutto vero purtroppo, il danno causato dall’Ictus è devastante: Matteo semi paralizzato combatte con la morte e le speranze di rimanere in vita sono limitate. Il tam tam è immediato, gli amici lo vanno a trovare nel reparto di rianimazione, tutti in coda per un temuto ultimo saluto. È una processione senza fine tra chi piange, chi prega e chi impreca.
Poi finalmente un po’ di sollievo: un pollice alzato e un cenno di sorriso riaccendono la speranza. Quello che avrebbe ucciso chiunque per Matteo è solo l’inizio di una nuova sfida, la più difficile. La parte sinistra del corpo è ben funzionante, è invece richiesta una lunga riabilitazione per riacquistare l’uso della gamba destra mentre per il braccio e la mano destra non c’è nulla da fare. Da un occhio non vede più ma la più grande difficoltà è quella di comunicare: a causa dell’afasia Matteo non è più in grado di parlare, di leggere, di scrivere e talvolta di comprendere quanto comunicato.
Non c’è ingiustizia più grande che nel vedere un ragazzo così pieno di vitalità menomato nella sua forza fisica e completamente dipendente da altri. “Una sfiga pazzesca, un poveretto, una ingiustizia” sono i pensieri più diffusi. Eppure Matteo rinasce una seconda volta, certamente grazie alla sua immensa forza di volontà e al suo fisico da toro, ma soprattutto grazie ai tanti, tantissimi amici che lo sostengono: nella semplicità e con generosità ed esuberanza Matteo negli anni ha trasmesso un bene e un bello che gli è stato restituito con gli interessi in questi lunghi mesi di sofferenza.
La rinascita di Matteo è stata possibile soprattutto grazie ad Elisa, da prima sua compagna nella gioia e nella salute e dopo l’accaduto sua sposa anche nel dolore e nella malattia.
È proprio vero, nel dramma dell’esistenza non siamo lasciati soli, mai. C’è sempre una luce, magari fioca e lontana, che ci accompagna lungo il cammino a cui è sufficiente abbandonarsi. A Matteo sin da ragazzino è stata dato un dono, quello del disegno, con la mano destra ovviamente. La passione nel tempo è rimasta, perché non provare ad esprimersi con la sinistra? Una tavola, dei pastelli ad olio e via la magia: i primi sono solo segni e tentativi di comunicare, poi finalmente il bello e lo stupore di tutti nel vedere i progressi costanti. “Colori e sfumature sono parole silenziose per raccontare storie ed emozioni” intitolava la prima mostra del febbraio scorso fatta di tavole da interpretare e storie ricche di colori.
L’impegno di Matteo in questa attività diventa quotidiano, il suo dono emerge palese e le opere si fanno sempre più raffinate. Nasce così il progetto “Lefthand“ in cui Matteo trova una forma di espressione e una dimensione nuova nella pittura.
I primi quadri acquistati sono consegnati dall’artista in persona direttamente a casa da Roma a Londra passando da Brescia a Milano! Un’occasione ulteriore di condivisione del traguardo raggiunto e di ringraziamento per chi ha voluto stargli vicino e fargli compagnia in questa fase drammatica della sua vita.
Una seconda mostra è stata organizzata il 22 dicembre sempre a Brescia: un successo, centinaia di persone da ogni dove tra amici, conoscenti e appassionati d’arte. Per di più una parte degli introiti di questo ultimo evento sono stati destinati all’Associazione Punta Ala onlus (che sta seguendo Matteo nel trattamento logopedico) perché di fronte ad un aiuto concreto siamo a nostra volta chiamati a donare con gratitudine.
Tante persone, tra cui gli amici dell’Erasmus, ancora oggi si domandano perché sia successo proprio a Matteo e dare una risposta a questo interrogativo rimane un mistero. In questi ultimi due anni e mezzo molte persone hanno avuto la fortuna di conoscere il nuovo Matteo e di rimanere colpiti dalla sua forza d’animo e dalla sua serenità, inaspettate in un ragazzo che ha vissuto tale sventura. Eppure un fatto così doloroso e inconcepibile, passando per il dono della pittura, ha generato uno stupore in molti e la possibilità di salvezza per Matteo e per tutti noi.
Per maggiori informazioni e per vedere/acquistare le opere si può visitare le pagine Facebook e Instagram Lefthand – Matteo Bastianon.