Prescrizione, caso Gregoretti e legge elettorale: questi i tre dossier politici più roventi degli ultimi giorni ed i primi due in particolare hanno dato vita ad uno scontro senza precedenti. Il caso Gregoretti ha visto come protagonista la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberto Casellati, che ha dato il voto decisivo alla mozione di minoranza (Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia) così da fissare il voto sul rinvio a giudizio di Matteo Salvini per il 20 gennaio 2020. Una mossa che non è piaciuta particolarmente a Pd e M5s, che hanno accusato l’esponente forzista di essere arbitro-giocatore, nonché di favorire il Carroccio in campagna elettorale: Salvini potrà infatti sfruttare “l’immagine” di martire di un processo politico a ridosso delle elezioni Regionali in Emilia Romagna e Calabria. Ma non è finita qui…
PRESCRIZIONE, BUSINAROLO COME CASELLATI SU GREGORETTI: M5S E PD PERO’…
M5s e Pd hanno invocato le dimissioni di Maria Elisabetta Alberti Casellati, ma nelle ultime ore (non) hanno fatto i conti con un caso simile, questa volta sorridente alle forze di maggioranza. Come evidenziato da Il Tempo, in Commissione Giustizia alla Camera è accaduto lo stesso a parti invertite: per stoppare la proposta di legge dell’azzurro Enrico Costa, che mira a cancellare la riforma Bonafede sulla prescrizione, il voto della presidente M5s di commissione Francesca Businarolo è risultato decisivo, visto il parere contrario degli esponenti di Italia Viva. In questo caso, come dicevamo, M5s e Pd non hanno invocato le dimissioni di nessuno, l’unica reazione è stata una breve nota grillina che ha “discolpato” la Businarolo: «Votando in Commissione, il presidente Businarolo non ha fatto altro che esercitare un suo diritto, così come stabilito dal regolamento. D’altronde non è certo la prima volta che un presidente di Commissione partecipa al voto. Siamo soddisfatti per l’approvazione dell’emendamento soppressivo della proposta di legge Costa, anche se dispiace per il voto contrario espresso da Italia Viva. Continuiamo a lavorare per migliorare il sistema Giustizia, a partire dalla riforma del processo penale». Due pesi e due misure?