Si chiama Amir Mohammed Abdul Rahman Al Mawli Al Salbi ed è il nuovo capo dell’Isis: secondo il Guardian, la nota audio diffusa dal Califfato jihadista dopo la morte del leader supremo Califfo al-Baghdadi (dove si annunciava tanto la scomparsa del sanguinario terrorista quanto il nuovo nome alla guida di Daesh, Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurashi) non avrebbe riportato l’interezza della verità attorno ai cambiamenti nel gruppo jihadista che ha terrorizzato mezzo mondo negli ultimi 8 anni. Le intelligence occidentali si rendono ancora prudenti dopo l’annuncio divulgato dal Guardian su fonti fidate degli 007, ma sono già state stanziate taglie e obiettivi per assicurare alla giustizia – vivo o morto – il nuovo Califfo dell’Isis: il nome di battaglia è Haji Abdullah ma secondo il quotidiano inglese si farebbe già chiamare Califfo Abu Ibrahim e sarebbe originario dell’Iraq. Per la precisione, il leader in questione sarebbe tra i fondatori del movimento islamista sconfitto sul campo lo scorso marzo a Baghuz e per la sua storica vicinanza e alleanza ad al-Baghdadi sarebbe stato nominato nuovo Califfo per risollevare le sorti di Daesh, rimarcando la guerra santa e sanguinaria contro l’Occidente e tutti gli infedeli.
IL NUOVO CAPO DELL’ISIS: TAGLIA DA 5 MILIONI DI EURO
Stando a quanto riportato dalle fonti del Guardian, Al Salbi sarebbe stato scelto nuovo capo dell’Isis già 3 mesi fa e avrebbe già guidato la persecuzione contro la minoranza yazida sia a Sinjar che sulla piana di Ninive in Iraq nel 2014. Non solo, il presunto nuovo Califfo ha supervisionato le operazioni in tutto il mondo messe in atto dai seguaci jihadisti negli ultimi 6 anni: il nome diffuso a fine ottobre, ovvero Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurashi, non avrebbe avuto alcun riscontro nei fatti e per questo l’intelligence Nato avrebbe approfondito in questi ultimi mesi fino ad arrivare al nuovo nome alla guida del gruppo terroristico nato in Medio Oriente. Sulla testa di Al Salbi pende già una taglia da 5 milioni di dollari spiccata dal Dipartimento di Stato americano: origini turkmene, dunque non arabe, il che lo rende una “mosca bianca” tra le alte gerarchie dello Stato Islamico. Secondo quanto riportato ancora dal Guardian, il nuovo Califfo era diretto responsabile delle schiave yazide “preferite” da al-Baghdadi e condivideva con il suo predecessore la linea durissima di guerra agli infedeli dopo aver studiato per anni la legge islamica nell’Università di Mosul. Ricordiamo come a seguito della persecuzione avviata dallo “Stato Islamico” contro gli Yazidi, l’Onu ha stimato in questi anni che circa 5000 Yazidi siano stati uccisi 7000 sarebbero stati catturati e venduti come schiavi; altri 50.000 sono stati costretti ad abbandonare la regione per evitare morte e persecuzione.