Massimiliano Sechi, ragazzo focomelico che negli anni ha saputo superare i limiti della sua disabilità e diventando un simbolo per tante persone, è il protagonista della puntata di questa sera di “Nuovi Eroi”, il programma in onda su Rai 3 (ore 20.25) e in cui vengono raccontate le storie di coraggio di persone comuni, tutte accomunate dal fatto di aver ricevuto dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, la prestigiosa onorificenza dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Il format prodotto da Stand By Me on collaborazione proprio con la Presidenza della Repubblica, nella sua nona puntata accenderà i riflettori sul 33enne sardo che soffre di quella grave malformazione, appunto la focomelia, per cui gli arti inferiori e inferiori non si sviluppano interamente o in parte (nel suo caso l’unico arto completamente sano è una delle due gambe): eppure ciò non ha impedito a Massimiliano di diventare non solo un coach “motivatore” per tante altre persone ma pure negli anni passati un campione mondiale di videogame. Ed è stato questo uno dei motivi per cui lo scorso marzo Mattarella gli aveva concesso l’onorificenza elogiandolo per il suo “encomiabile esempio di reazione alle avversità, oltre che lo spirito costruttivo e l’impegno sociale”.
MASSIMILIANO SECHI, RAGAZZO FOCOMELICO CHE AIUTA GLI ALTRI
Massimiliano Sechi è stato protagonista di recente durante una delle puntate di “Striscia la Notizia”, ribadendo anche al tg satirico di Canale 5 quello che è il suo motto e anche la filosofia di vita che da sempre l’accompagna, ovvero “Niente scuse!”. Infatti il 33enne sardo ha raccontato ancora una volta il modo in cui lui è riuscito a trasformare quello che a tanti può apparire un limite in una risorsa, sia nella sua vita professionale come in amore. Ed è per questo il motivo per cui lui oggi è riuscito a diventare uno stimato mental coach che non solo motiva i dipendenti delle aziende ma nonostante la sua condizione di focomelico è addirittura lui a spiegare alle persone quali sono i pilastri del suo metodo e quali le assunzioni di responsabilità attraverso cui chiunque, che sia disabile o meno, può raggiungere il successo. “La mia disabilità è la mia forza” ha spiegato nel corso di diverse interviste, rivelando che la cosa che gli dà più fastidio è sentire dalle altre persone che lo ammirano “per la sua forza”: Sechi, che assieme alla sua compagna ha dato pure vita a una Onlus, pur costretto sulla sedia a rotelle, ha raccontato di aver portato le protesi da giovane, anche perché spinto dai suoi genitori, ma poi di averle abbandonate senza vergognarsi della sua condizione come purtroppo accadeva a loro. “Le ho portate fino a 13 anni anche se nascondevano quello che sono e poi ho smesso: a causa dello sfibramento dei legamenti del ginocchio le ho abbandonate, l’ho presa come una sfida personale” ha rivelato Massimiliano ribadendo di preferire oggi l’indipendenza all’estetica.