RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI GUALTIERI
Marcello Gualtieri non ha dubbi: la riforma pensioni con “Quota 100 si rileva, contemporaneamente, una beffa per chi maturerà i requisiti al 1° gennaio 2022 (e che quindi sarà escluso dal beneficio) e un imbroglio per i giovani che invece di essere chiamati al lavoro in misura di tre nuovi assunti per ogni neopensionato (questo era lo slogan), entreranno in misura minore rispetto i lavoratori in uscita e saranno costretti a pagare loro stessi queste pensioni anticipate. Ricordo, difatti, che il sistema pensionistico italiano è un sistema a ripartizione, cioè le pensioni si pagano con i contribuiti versati dai lavoratori in attività”.
I DATI CONTRO QUOTA 100
L’economista, in un articolo pubblicato su Italia Oggi, ritiene stupefacente il fatto “che il nuovo Governo abbia deciso di confermare sia Quota 100 sia il reddito di cittadinanza, nonostante sia certificato il fallimento totale di entrambe le misure quali politiche per il lavoro e lo sviluppo. Lo dichiara apertamente e con disinvoltura finanche il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, dopo aver sempre sostenuto esattamente il contrario. Il tutto mentre sui siti del Mef, del Ministero del lavoro e dell’Inps tutte le cifre (costi, nuovi assunti ecc.) vengono silenziate senza che nessuno ne chieda conto”. Gualtieri cita anche quanto evidenziato dal Bollettino economico della Banca d’Italia riguardo l’impatto di Quota 100 sull’occupazione, che “‘sarebbe nell’ordine di -0,4%’. In altre parole, “uota 100, invece di favorire l’ingresso di nuovi occupati, riduce l’occupazione”.<