Battuta d’arresto per i principali listini azionari internazionali che, all’opposto, hanno visto correre la componente bond. Questa la sintesi dell’ottava che si è conclusa caratterizzandosi dall’incertezza e dal timore riconducibili alla diffusione del coronavirus orientale. Da sottolineare inoltre l’incremento – anche se non ancora su livelli significativi – dell’indice Vix che è passato dalla precedente soglia di area 12,5 punti agli oltre 14,50 di fine settimana.
Analizzando i singoli andamenti possiamo notare come il benchmark azionario internazionale – rappresentato dal MSCI World Usd – ha registrato prima nuovi massimi per successivamente ripiegare in territorio negativo: i prezzi hanno arrestato il loro rialzo a pochi punti dal 2° Target mensile da noi individuato per poi ritornare sotto la quota del 1° obiettivo. Tale dinamica obbliga una maggior attenzione sull’andamento dei prezzi nel corso dei prossimi giorni: un ritorno sotto area 2.392,41 punti comprometterebbe l’attuale impostazione grafica con serie ripercussioni in ottica ribassista (primo target a quota 2.380,67 punti. Versante e performance opposta è quella del JPM GBI: la nostra attesa di vedere i prezzi arrivare in prossimità del primo obiettivo ribassista mensile (559,57) è stata soddisfatta parzialmente. Il minimo settimanale ha fermato la propria corsa a 560,25 per poi riprendere slancio fino a superare il primo Target rialzista: l’attuale configurazione grafica, potrebbe agevolare un ulteriore allungo con conseguimento del secondo obiettivo a quota 567,29. Per tale ipotesi, nel corso di questa ottava, osserveremo con attenzione (in ottica rialzista) l’evoluzione sul fronte dei principali Futures obbligazionari.
Piazza Affari ha concretamente rispettato la nostra precedente view. L’unica distonia rispetto a quest’ultima è da ricondurre all’auspicata chiusura del gap up (a quota 23.960,79) che è avvenuta solo sul finire di ottava. Di fatto, l’ipotizzato ripiegamento dei corsi è arrivato durante le prime giornate di contrattazioni con un minimo settimanale a 23.611,20 punti ovvero di poco inferiore rispetto a quanto da noi preannunciato (23.635,90 punti). Aver terminato sotto la soglia psicologica dei 24.000 punti delinea un chiaro scenario: qualora i prezzi dovessero riportarsi oltre tale area si potrà assistere a una fase di rialzo con obiettivo l’aggiornamento dei nuovi massimi di anno. Viceversa, in caso di mancato superamento, il nostro principale indice domestico (Ftse Mib) vedrà la propria quotazione avvicinarsi ad area 23.607 punti.
Pesante flessione sul finire di ottava per l’indice S&P 500 che vede compromessa la sua impostazione grafica di brevissimo periodo. Qualora i prezzi violassero quota 3.277,19 punti, le quotazioni potrebbe vivere una prima accelerazione ribassista con primo obiettivo al di sotto del nostro Target 1 ribassista mensile (3.118,10). Positività solo in caso di superamento della resistenza dinamica circoscrivibile in prossimità di area 3.325,54 punti.
I bond futures da noi selezionati hanno ripreso slancio riportandosi oltre il primo obiettivo mensile rialzista: la loro ritrovata forza è direttamente riconducibile alle attuali tensioni sull’opposta asset class azionaria. Fino a quando tale correlazione negativa rimarrà in essere potremmo assistere a incrementi – anche significativi – nell’arco delle singole giornate. Essendo presente un palinsesto grafico e algoritmico caratterizzato dalla medesima impostazione (rialzista), l’attuale direzionalità sembra propendere per il raggiungimento del 2° Target rialzista mensile di ciascun sottostante.
I prezzi del lingotto hanno ripreso quota e si sono riportati in prossimità del nostro auspicato obiettivo: rispetto a quest’ultimo (1.578,80), il mercato ha arrestato il proprio rialzo in area 1.575,50 (massimo weekly). Trovandoci nel corso dell’ultima settimana del mese, e avendo quotazioni oltre il 2° Target rialzista mensile, potremmo vedere aggiornati i massimi di brevissimo periodo con una successiva veloce presa di profitto. Per tale ipotesi si preferisce suggerire la chiusura delle posizioni a inizio ottava o comunque oltre quota 1.573,17.
Riproponiamo la precedente rappresentazione grafica del prezzo del petrolio al fine di poter illustrare quanto accaduto in concomitanza dei nostri precedenti outlook caratterizzati da oulook negativi: dai massimi di inizio anno (65,65 dollari) siamo arrivati agli attuali 53,85 dollari. Un ribasso che potrebbe vedere il conseguimento del 2° Target ribassista mensile in prossimità di area 52,59 dollari. Per tale prospettiva, non è da escludere, un posizionamento in chiave rialzista qualora i prezzi raggiungessero questo livello. Rimaniamo in attesa prima di poter valutarne l’ingresso anche perché nel corso dell’attuale ottava si potrebbe assistere a un ritorno di interesse in prossimità di area 53,10 dollari.
Il mercato della valute ha visto importanti ritracciamenti: quello da noi anticipato (Usd/Jpy) sembra non aver esaurito la propria forza ribassista e pertanto rimane valido l’outlook negativo. Lo scenario invece ipotizzato sul rapporto Gbp/Usd, ovvero con test di soglia 1,293, è stato mancato di poco (minimi weekly a 1,296). Anche se da quest’ultima soglia si è potuto assistere a una prima fase di rialzo, i corsi delle ultime due sessioni giornaliere sembrano anticipare un proseguimento del ribasso attualmente in essere. Qualora ci fosse un aumento della volatilità potremmo assistere a un’accelerazione con primo obiettivo l’avvicinamento di area 1,2931 (Target 1 ribassista).
Gli importanti appuntamenti che caratterizzeranno l’attuale settimana implicano l’assunzione di un atteggiamento orientato alla prudenza sul versante equity, mentre si attendono le dovute conferme sul fronte opposto bond. Sulle commodities: qualora si dovesse osservare una correlazione positiva tra gold e il precedente andamento dei bond, si avrebbe la conferma dell’iniziato switch da asset azionari a classi maggiormente difensive. L’imminente appuntamento con la Fed potrà fornirci ulteriori dettagli, quale utile conferma, a questo potenziale scenario.