L’analisi dei risultati alle Elezioni Regionali 2020 in Emilia-Romagna passa anche dai luoghi simbolo della campagna elettorale. E uno di questi è Bibbiano, dove ha vinto il Partito democratico. La Lega può consolarsi con la terra del Papeete, lo stabilimento balneare dove Matteo Salvini ha trascorso alcuni giorni quest’estate e dove ha maturato l’idea di dare uno strappo al governo gialloverde. Anche qui ha vinto Bonaccini, ma la Lega ha ottenuto più voti del Pd. Intanto la vicesindaca di Bibbiano, Paola Tognoni, esige delle scuse dopo la strumentalizzazione politica fatta sulle inchieste relative agli affidi illeciti, “Angeli e demoni”. «Ora qualcuno dovrebbe chiedere scusa», ha detto all’AdnKronos. Dopo la vittoria di Bonaccini la Tognoni ha aggiunto: «Continuiamo a lavorare, abbiamo tenuto un profilo basso e non abbiamo reagito per scelta alle provocazioni». (agg. di Silvana Palazzo)
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BIBBIANO, SCONFITTA LEGA: PD PRIMO PARTITO
Quello di Bibbiano era uno dei risultati più attesi delle Elezioni Regionali 2020 in Emilia-Romagna. La Lega di Matteo Salvini ne aveva fatto una bandiera contro il centrosinistra, ma alla fine l’ha spuntata il Partito democratico col 40,7 per cento, mentre la Lega si è fermata al 29,46. Questo è l’esito del voto nel comune in provincia di Reggio Emilia, finito al centro dell’inchiesta “Angeli e demoni” più volte citata nei comizi di queste settimane. Nelle sette sezioni Stefano Bonaccini ha conquistato il 56,7 per cento delle preferenze, contro il 37,43 per cento di Lucia Borgonzoni. Invece il candidato M5s Simone Benini ha ottenuto 232 preferenze, che corrispondono al 4,33 per cento. Proprio giovedì sera Matteo Salvini era salito sul palco di Bibbiano con la mamma di Tommaso Onofri, il bambino rapito e ucciso nel 2006 a Casalbaroncolo, in provincia di Parma. «Oggi a Bibbiano il microfono non sarà in mano alla politica ma alle mamme e ai papà. Chi fa del male ai bambini deve marcire in galera», aveva dichiarato tra le polemiche il leader della Lega a Modena.
BIBBIANO, DISFATTA LEGA DOPO POLEMICHE E TENSIONI
Tensione era stata registrata a settembre scorso quando al Senato, mentre si votava la fiducia al Conte bis, proprio la senatrice leghista Lucia Borgonzoni si era tolta la giacca mostrando una maglietta bianca con la scritta “Parliamo di Bibbiano”, con le lettere P e D colorate di rosso, per un chiaro richiamo al Pd. La seduta fu sospesa per qualche minuto dalla presidente Elisabetta Casellati, che chiese alla senatrice di rimettersi la giacca e «ricomporsi». Quello che si analizza oggi è dunque un risultato amaro per Matteo Salvini, visto che il leader della Lega si è giocato gran parte della campagna elettorale sul paese dell’inchiesta sui presunti affidi irregolari dei bambini. Bibbiano era diventato uno strumento di lotta politica, usato per provare a prendere il governo della Regione. «Non votate il partito di Bibbiano», lo slogan diffuso sui social. Non solo ha fallito l’obiettivo primario, ma a Bibbiano ha raccolto una disfatta, segno che gli emiliani non ritengono che i servizi sociali nei loro territori siano marci.