Continuiamo il nostro viaggio nei sondaggi politici dopo le elezioni Regionali in Emilia Romagna e in Calabria concentrando la nostra attenzione sulle coalizioni. Il Centrodestra si conferma al primo posto, sfiorando l’asticella del 50%: Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia arrivano a quota 49,8%, che potrebbe aumentare considerando l’apporto del movimento di Giovanni Toti. Brutte notizie per le forze di maggioranza: Movimento 5 Stelle, Pd e Sinistra Italiana-Mdp arrivano al 35,9%. Italia Viva sale al 4,6%, in totale la coalizione di Governo arriverebbe dunque al 40,5%, senza dimenticare però le tensioni tra grillini, dem e Matteo Renzi. C’è un altro dato molto interessante che balza all’occhio di tutti: parliamo degli indecisi, che rappresentano ben il 39%. In caso di ritorno anticipato alle urne non è da escludere una vera e propria guerra in campagna elettorale, con l’obiettivo di assicurarsi quei voti per il momento non assegnati… (Aggiornamento di MB)
SONDAGGI POLITICI: I FLUSSI DEL VOTO
Esattamente come per il Pd di Bonaccini, i medesimi flussi di voto analizzati dai sondaggi Swg mostrano chi invece ha votato per la Lega di Lucia Borgonzoni: sconfitta anche in maniera più netta di quanto non davanti le previsioni della vigilia, la senatrice scelta da Salvini per battere la sinistra in Emilia Romagna dopo 70 anni ha ottenuto in termini assoluti il 43,6% delle preferenze mentre il Centrodestra ha registrato sommando tutti i partiti il 48%. Ebbene, rispetto alle stesse liste assieme alle Europee 2019 il dato di queste Elezioni Regionali registra una lieve inflessione, dal 44,6% al 43,6% dell’altro ieri. Di questi secondo i flussi di voto, il 78,4% ha sostanzialmente confermato il proprio voto al Centrodestra scegliendo Lucia Borgonzoni alle urne mentre il 7,1% ha votato il candidato opposto e sfidante ovvero Stefano Bonaccini. Il 12,5% – questo forse il dato più importante tra quelli evidenziati da questi flussi di voto- non ha votato nelle Regionali mentire il 2% ha votato altri candidati delle altre liste in competizione. Nello specifico dei voti andati alla Lega, il Carroccio scende dal 33,8% delle Europee 2019 all’attuale 32%, un dato che al momento non preoccupa Salvini in termini nazionali anche perché parallelamente è cresciuta e parecchio Fratelli d’Italia rispetto a soli 7 mesi fa.
FLUSSI VOTO SWG (27 GENNAIO): CHI HA VOTATO IL PD
Sempre l’istituto di sondaggi politici Swg per La7 ha fornito ieri un interessante analisi sui flussi voto che hanno portato il Pd di Bonaccini a trionfare nelle Regionali d’Emilia Romagna: al netto dell’importante ruolo avuto dal voto disgiunto del Movimento 5 Stelle per il candidato Governatore dem, i numeri raccontano una “storia” leggermente diversa da quella raccontata oggi su diversi quotidiani nazionali. Nell’analisi Swg emerge infatti che sono molti di più gli ex astensionisti delle scorse Elezioni Europee ad aver votato Bonaccini che non gli stessi pentastellati o delusi del Cdx: la coalizione di Centrosinistra ha ricevuto il 17,7% dei voti di chi non aveva espresso il voto nelle ultime elezioni di nemmeno un anno fa. 39,6% contava il Csx nelle Europee 2019, divenuto 51,4% nei voti pro-Bonaccini delle ultime Regionali 2020: di questi, rivelano i sondaggi di Swg, il 65% aveva già votato Centrosinistra, il 17,7% per l’appunto non aveva votato 7 mesi fa e il 9% invece aveva scelto Movimento 5 Stelle. Non solo, vi sarebbero anche un 6,1% di elettori del Centrodestra rimasti probabilmente delusi dai programmi e dalla campagna elettorale di Salvini, Meloni e Berlusconi mentre un restante 2,2% aveva votato altri partiti ancora nelle Europee 2019.
SWG (25 GENNAIO): LE INTENZIONI DI VOTO
Nei primissimi sondaggi politici stilati sì prima delle Elezioni Regionali 2020 ma pubblicato dopo i risultati del voto in Calabria ed Emilia Romagna, due dati su tutti si impongono: la Lega, pur con la sconfitta della Borgonzoni contro Bonaccini, resta il primo partito d’Italia e guida della coalizione di Centrodestra in potenziali elezioni anticipate. In secondo luogo, la crescita ormai evidente e costante di Fratelli d’Italia che arriva a tallonare ormai il Movimento 5 Stelle in caduta libera dopo i pessimi risultati delle Regionali 2020. I voti delle liste nazionali in Emilia Romagna hanno visto il Pd trionfare al 34,7%, inseguito dalla Lega a 31,9%, con Fratelli d’Italia all’,86% e il Movimento 5 Stelle al 4,7%, appena davanti a Forza Italia. Se però si guardano i dati nazionali, resta confermato un dato su tutti, ovvero un Centrodestra in grado di battere ad oggi le forze al Governo (sempre ammesso che M5s, Pd, Italia Viva e LeU si presentino assieme alle urne, alquanto improbabile vedendo la prossima legge elettorale quasi completamente proporzionale). I sondaggi politici condotti da Swg per la Maratona Mentana di La7 indicano una Lega al 33,2%, in lievissima perdita rispetto a 7 giorni fa ma sempre in testa alla “truppa” dei partiti nelle intenzioni di voto nazionali.
SONDAGGI SWG (25 GENNAIO): RISALE FORZA ITALIA
La Meloni con Fratelli d’Italia si “ferma” al 10,6%, ormai con l’obiettivo in testa di riuscire a superare – proprio come nelle Elezioni Regionali in Emilia Romagna – il Movimento 5 Stelle, senza leader e con dati elettorali tutt’altro che incoraggianti. Il Pd indietreggia al 17,5% anche se nelle prossime settimane potrebbe aumentare di qualche punto visti i risultati ottimi in Emilia Romagna con il Governatore riconfermato Bonaccini. Al 34% nel marzo 2018, i 5Stelle continuano la discesa terribile oggi fermatasi al 14,9%, per la prima volta sotto il 15% in sondaggi politici nazionali: sale dello 0,8% in una sola settimana Forza Italia che potrà anche “incamerare” nuovi consensi nei prossimi giorni a fronte dei risultati emersi in Calabria, con la vittoria schiacciante della candidata Jole Santelli, nominata prima donna alla guida della Regione. Restano ancora da dirimere il “futuro” non solo del Governo ma delle singole forze interne con rapporti di forza certamente mutuati dopo il voto delle Regionali: i dubbi elettorali delle prossime settimane saranno dunque non solo il possibile o meno voto anticipato, ma anche il destino del rapporto Renzi-Zingaretti-M5s assieme al Premier Giuseppe Conte.