La telenovela sullo Stadio della Roma si arricchisce ogni giorno di un nuovo capitolo. E, purtroppo, per i tifosi romanisti pare che la fine non sia ancora stata scritta. Stamattina una ricostruzione giornalistica parlava di un accordo tra il futuro priprietario della Roma, Dan Friedkin, e Francesco Caltagirone per costruire il nuovo impiato a Tor Vergata. Una mossa brillante che vedrebbe finalmente il coinvolgimento del più importante costruttore romano e velocizzerebbe di tanto i tempi di costruzione. Per ora però si tratta di una pura ipotesi, che non trova riscontri dai diretti interessati. Il Cavalier Francesco Gaetano Caltagirone, attraverso il suo ufficio stampa, precisa: “Andare ogni tanto a vedere un derby Roma – Lazio è piacevole e divertente. Tutto il resto è pura fantasia”. Peccato. Speriamo che da questa fake news possa nascere una notizia vera. .
ADDIO TOR DI VALLE: NUOVO STADIO DELLA ROMA A TOR VERGATA?
Svolta in arrivo nell’annosa vicenda del nuovo stadio della Roma: secondo affaritaliani.it l’impianto che dovrebbe sostituire l’Olimpico per ospitare le partite dei giallorossi si farà, ma a Tor Vergata e non a Tor di Valle. Secondo i ben informati mancherebbero soltanto le firme per formalizzare l’intesa raggiunta fra il texano Dan Friedkin, nuovo proprietario della Roma, e il concessionario dei terreni del’Università di Tor Vergata, l’imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone. Per quest’ultimo si tratterebbe di una rivincita nei confronti dell’ex sindaco della Capitale, Ignazio Marino, ma anche di una “strarivincita” sull’attuale inquilina del Campidoglio Virginia Raggi. Un indizio a sostegno di questa ipotesi sarebbe la presenza di Caltagirone in tribuna autorità in occasione del derby tra Roma e Lazio, insieme all’inseparabile compagna Malvina.
NUOVO STADIO ROMA: ACCORDO FRIEDKIN-CALTAGIRONE
Stando ad affaritaliani.it, l’apparizione di Caltagirone all’Olimpico sarebbe da interpretare “nel segno della liturgia imprenditoriale che prevede una gestione oculata delle apparizioni dettate o dal protocollo, oppure dalla firma simbolica di un “affare””: in questo caso il nuovo stadio della Roma. Caltagirone avrebbe fornito alla nuova proprietà texana la sua disponibilità a dare “chiavi in mano” la realizzazione dell’impianto in tempi strettissimi. I terreni dell’Università di Tor Vergata sono infatti nella piena disponibilità del consorzio di imprese della Vianini Lavori e di altre 9 imprese e per realizzare lo stadio – scrive affaritaliani.it – “non c’è alcuna necessità di dover seguire l’iter della Legge sugli Stadi, la dichiarazione di pubblica utilità del Comune di Roma e il tremendo iter urbanistico della conferenza dei Servizi e della variante al Piano Regolatore. Nulla di nulla, terreno disponibile, collegamenti stradali pronti e trasporto pubblico garantito dalla Metro C e da un possibile prolungamento della Metro A da Anagnina, progetto tra l’altro che risale al Giubileo del 2000 e mai realizzato per la ristrettezza dei tempi”. Caltagirone assesterebbe dunque un doppio “schiaffo”: il primo a Marino, che portò in Consiglio Comunale la delibera di pubblica utilità dello Stadio a Tor di Valle e si vide sussurrare: “Non si farà mai”; l’altro a Virginia Raggi, impelagata insieme al Comune in un dedalo di “processi, new diligence, delibera misteriose e annunci che hanno come unico obiettivo quello di non toccare nulla sino alla conclusione dell’iter processuale”.