Questo pomeriggio a Palazzo Chigi il vertice del Governo Conte-2, il primo dopo i risultati delle Elezioni Regionali 2020, vedrà l’inizio di quella “fase 2” annunciata dal Premier Giuseppe Conte dopo Capodanno per provare a rilanciare i temi in agenda nei prossimi mesi. Passato lo “spauracchio” per la possibile spallata al Governo che il Centrodestra di Salvini e Meloni avrebbe potuto lanciare laddove avesse vinto anche in Emilia Romagna, con un M5s in crisi nera e un Pd “rilanciato”, il vertice di oggi per la verifica di Governo si attende tutt’altro che “sereno”. Dai temi di giustizia e Autostrade dove i renziani sono sul piede di guerra, ai temi di politica fiscale finanche alle battaglie storiche del M5s contestate da parte del Pd, il Premier Conte dovrà cercare un’intensa opera di mediazione davanti ai capi delegazioni oggi riuniti a Palazzo Chigi: Dario Franceschini del Pd, Alfonso Bonafede per il M5s (appena nominato dopo le dimissioni di Di Maio), Roberto Speranza per LeU e Teresa Bellanova per Italia Viva. «Vogliamo riaccendere i motori dell’economia. Puntare su sviluppo, crescita, lavoro e giustizia sociale. Sono queste le priorità che il Pd porterà alla verifica di governo – dice il segretario Pd Zingaretti –. Ora dobbiamo aprire una stagione di concretezza», tradotto dal “politichese”, il leader dem intende capitalizzare il consenso nato nelle Regionali dell’Emilia per provare a spingere sull’acceleratore e mettere “nell’angolo” i 5Stelle in crisi interna e anche di consensi. Zingaretti resta ancorato all’alleanza e non intende scioglierla; per questo potrà anche “forzare” la mano e andare contro Renzi pur di ottenere maggior spazio di azione, in cambio, dai 5Stelle.
LA FASE 2 DEL GOVERNO: LE RICHIESTE DEI PARTITI
Le richieste dei partiti e dello stesso Presidente del Consiglio su questa “fase 2” del Governo sono diversi e vedono in tutte un “file rouge” che riguarda una discontinuità con tutto quanto fatto nel primo Governo Conte con Salvini ancora in sella: a partire dal Premier che chiede al suo Governo un taglio deciso delle tasse (cuneo fiscale), la lotta all’evasione e il Green New Deal di respiro europeo. Gualtieri nel vertice sulla verifica di questo pomeriggio introdurrà le novità inserite nella maxi riforma Irpef dei prossimi mesi, con modulazione possibile dell’iva e detrazioni con uno “sguardo” ai recenti “consigli-indirizzi” dati dal report del Fondo Monetario Internazionale. Da parte sua, il Pd di Zingaretti e Franceschini chiede la parte più “consistente” della prossima agenda di Governo: ok al patto ambientale voluto da Conte, ma allo stesso tempo meno burocrazia, riforma della scuola, parità dei salari, piano nazionale per la salute, revisione corposa di Quota 100 e Reddito di Cittadinanza, abolizione totale dei due Decreti Sicurezza a firma Salvini. Di contro il Movimento 5 Stelle, con Crimi che ribadisce l’autonomia anche futura che dovrà avere il M5s dunque non “da far assorbire” al Centrosinistra, chiede nella “fase 2” del Conte-bis la legge sul conflitto d’interessi e il salario minimo nazionale. La parte forse più delicata arriva da Italia Viva: il partito di Renzi è il più piccolo (dopo LeU) della compagine di Governo ma ha un peso parlamentare non indifferente e chiede, impone, il no netto alla riforma della prescrizione (con la proposta del Lodo Annibali in Milleproporghe che rinvii di un anno la riforma Bonafede), la revisione totale del RdC e il piano choc da 120 miliardi per far ripartire il Paese. Da ultimo, la verifica di Governo per LeU deve vedere una netta abolizione dei Decreti Sicurezza ma anche la completa cancellazione del Jobs Act. Trovare una linea mediana, viste queste premesse, non sarà affatto semplice e “breve” a livello di tempistiche.