UN’EMOZIONE DA POCO DI ANNA OXA A SANREMO 2020
Nel 1978 una sedicenne splendida Anna Oxa in versione punk si classificava seconda al festival di Sanremo con il brano “Un’emozione da poco”, testo di Ivano Fossati e musica di Guido Guglielminetti. Un look aggressivo, pesante trucco sugli occhi, incarnato quasi candido e abbigliamento maschile. Non fu esente da polemiche e innescò nei critici l’opinione che il brano e la stessa cantante fossero l’esempio di una gioventù, quella della fine degli anni ’70, imbruttita dalle degenerazioni della società. Una società che nel gennaio del ’78 aveva mostrato il peggio di se con sanguinosi fatti di cronaca che avevano anticipato l’evento del festival, una crisi politica che rischiava di mettere in ginocchio il paese e l’animo scontento nei sindacati e dunque nei lavoratori. La critica si espresse negativamente sulla performance della giovane cantante senza riconoscerne le doti vocali che anzi vennero giudicate piuttosto scarse. Le cinque giurie invece apprezzarono l’esibizione della cantante e ne riconobbero il potenziale decidendo di premiarla.
Prima nella categoria interpreti e suo il secondo gradino del podio del Festival di Sanremo. Un esordio promettente per la giovane Anna Oxa che inizia con un successo la sua carriera musicale. Il brano nel 2001 verrà riproposto dalla stessa Oxa nel suo album “L’eterno movimento” mentre nel 2008 ne fu riproposta la cover da parte degli Aram Quartet durante l’edizione del talent show XFactor. Ma questo brano non scompare dal panorama musicale divenendo nel 2016 una delle colonne sonore del film ” Lo chiamavano Jeeg Robot”. Infine nel 2017 Paola Turci ne interpreta una splendida cover durante una serata televisiva sulla storia del Festival di Sanremo, classificandosi al secondo posto e confermando così il grande amore del pubblico italiano per questo brano. La cantautrice la inserisce inoltre nel suo album “Il secondo cuore” ed esce come terzo singolo dell’album accompagnato da un videoclip.
Testo di “un’emozione da poco”
C’è una ragione che cresce in me
E l’incoscienza svanisce
E come un viaggio nella notte finisce
Dimmi, dimmi, dimmi che senso ha
Dare amore a un uomo senza pietà
Uno che non si è mai sentito finito
Che non ha mai perduto
Mai per te, per te, una canzone
Mai una povera illusione
Un pensiero banale, qualcosa che rimane
Invece per me, per me, più che normale
Che un’emozione da poco
Mi faccia stare male
Una parola detta piano basta già
Ed io non vedo più la realtà
Non vedo più a che punto sta
La netta differenza fra il più cieco amore
E la più stupida pazienza
No, io non vedo più la realtà
Né quanta tenerezza ti dà
La mia incoerenza
Pensare che vivresti benissimo anche senza
C’è una ragione che cresce in me
E una paura che nasce
L’imponderabile confonde la mente
Finché non si pente
E poi
Per me più che normale
Che un’emozione da poco mi faccia stare male
Una parola detta piano basta già
Ed io non vedo più la realtà
Non vedo più a che punto sta
La netta differenza tra il più cieco amore
E la più stupida pazienza
No, io non vedo più la realtà
Né quanta tenerezza ti dà
La mia incoerenza
Pensare che vivresti benissimo anche senza
No, no, io non vedo più la realtà
Pensare che vivresti benissimo anche senza
No, no, io non vedo più la realtà
Né quanta tenerezza ti dà
La mia incoerenza
Pensare che vivresti benissimo anche senza