Continua l’intervista di Elena Sofia Ricci a Verissimo e tocca temi anche molto delicati:”Se ho perdonato il mio padre naturale? Certo. In questo la fede mi ha aiutato. Quello a cui ho dovuto dire di meno è stato Pino, quello a cui ho voluto più bene nonostante non fosse il mio vero padre”. Silvia Toffanin parla anche dell’abuso subito da piccola:”A 12 anni ho subito un abuso da una persona vicina alla famiglia: è una cosa che succede più frequentemente di quanto non si immagini, tragicamente non è una cosa eccezionale. Questo è molto duro quando succede ai bambini, anche ai maschi, ed è difficile quando non sei abbastanza forte da denunciare e ti senti colpevole, di essertela cercata. In genere queste persone sanno bene chi colpire, quei bambini che non diranno niente alla mamma e al papà. Io non l’ho mai detto a mia madre. L’unico a saperlo fu Pino. Lui disse che dovevo informarmi per fare una parte di una ragazza abusata, io gli dissi che non ne avevo bisogno. L’unica che l’ha sempre saputo è mia zia Milena. Mia mamma non l’ha mai saputo perché proprio lei involontariamente mi aveva consegnato tra le mani del mio carnefice”. (agg. di Dario D’Angelo)
ELENA SOFIA RICCI: “HO TROVATO LA FEDE GRAZIE AD UNA SUORA”
Standing ovation a Verissimo per Elena Sofia Ricci: “Quarant’anni di carriera? Mi sento come se ne fossero passati tre, mi sento in forma. E’ sempre stata la mia passione, ho sempre desiderato esibirmi. Il palcoscenico è stato il mio primo amore. Io mi esibivo in casa: costringevo i miei cugini a fare le recite. La mia nonna è stata la prima a vedere in questa bambina la voglia di palcoscenico e me ne costruì uno”. Si parla poi della mamma di Elena Sofia, la prima donna scenografa italiana: “Ha segnato la mia vita in maniera determinante, sia dal punto di vista dell’educazione, rigorosa, e sia per recuperare il mio babbo che non vedevo più. Lei è andata via un anno e mezzo fa, il mio babbo 6 anni fa: mamma era una donna tosta, ma le devo tanto. Se credo? Da un po’ di tempo sì. Non sono mai stata atea, ma ho sempre sperato di trovare la fede. Non te lo puoi imporre. E’ anche difficile parlarne, è misterioso. Grazia a Suor Angela ho incontrato una vera suora che ha fatto spalancare la porta della fede”. (agg. di Dario D’Angelo)
ELENA SOFIA RICCI A TEATRO
Elena Sofia Ricci sta vivendo un gennaio più che intenso a livello lavorativo. In qualità di regista, ha portato in teatro la piece teatrale Mammamiabella, una commedia che parla di emozioni e dei sacrifici che i neo-genitori decidono di fare in previsione del nascituro. “Vorremmo che questo spettacolo fosse una girandola musicale su tema più che ‘interessante’, dedicato a tutte le mamme e a tutti i papà”, dice nella presentazione dello spettacolo, “a quelli che lo diventeranno, a quelli che non ci sono riusciti e a tutti quelli che non ne hanno alcuna intenzione. Abbiamo provato a raccontare con ironia ciò che non si ha il coraggio di dire sulla sacralità della dolce attesa”. Il debutto dello spettacolo è atteso domani ad Adria, in provincia di Rovigo, presso il Teatro Comunale. Oggi, sabato 1 febbraio 2020, Elena Sofia Ricci sarà invece ospite a Verissimo.
ELENA SOFIA RICCI, LA SVOLTA GRAZIE A SUOR ANGELA
Dal 4 al 16 febbraio invece sarà al Teatro Eliseo con Vetri Rotti di Arthur Miller. Un dramma che tratta il tema dell’Olocausto in cui l’artista interpreta Sylvia Gellburg, una casalinga ebrea che all’improvviso scopre di avere le gambe paralizzate. Dopo una diagnosi medica che punta alla sindrome psicosomatica, si scoprirà che la donna vive una profonda ossessione per le persecuzioni contro il suo popolo in Germania. Elena Sofia Ricci ha interpretato a lungo il ruolo di Suor Angela nella fortunata fiction Che Dio Ci Aiuti. Uno degli appuntamenti più attesi del pubblico italiano, in cui in veste di sorella di un convento, l’attrice risolve misteri e dispensa consigli. “Pochi sanno che questo personaggio ha segnato una vera svolta per la mia vita, lavorativa e anche spirituale”, dice la Ricci a La Luce di Maria, “ho imparato a conoscere l’esperienza dell’amore di Dio e il valore della preghiera grazie a Suor Angela che incarna una meravigliosa figura di donna consacrata ma ricca di contraddizioni terrene”.
IL BATTESIMO DI NASCOSTO
Questo particolare ruolo ha permesso all’artista di fare i conti con la sua spiritualità, da tempo in cerca di una definizione. “Io, cresciuta in una famiglia progressista, fui battezzata di nascosto da mia madre non credente per iniziativa di papà e della religiosissima nonna Clementina”, confessa. Nonostante il fascino subito da film come Il Vangelo Secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini e Marcellino pane e vino di Ladislao Vajda, l’attrice ha continuato a essere agnostica. Anche se ha sempre cercato delle risposte. “Alla fine di un lungo percorso di analisi, stavo provando a trovarle nel Buddhismo quando mi sono imbattuta nella monaca della fiction”, continua, “È stato un autentico impatto frontale che mi ha cambiato la vita”. Il sostegno più grande per migliorare la sua interpretazione di Suor Angela le è stato dato da una vera sorella. “Questa religiosa, laureata in Giurisprudenza e consacrata alla vigilia del matrimonio dopo aver vissuto una giovinezza più che disinvolta, mi ha raccontato il suo percorso”, ha concluso, “i suoi tentativi di resistere alla vocazione, le sue litigate furiose con Dio a cui chiedeva continuamente ‘perché proprio io?'”.