Lo aveva detto e così sarà in Parlamento se non si arriverà ad un accordo di massima nel Governo: Matteo Renzi e Italia Viva voteranno contro la Riforma Bonafede in Senato e anche alla Camera, respingendo la legge sul blocco della prescrizione che giusto ieri ha incontrato la fermissima opposizione di stuoli di avvocati penalisti e giuristi. Quella riforma non trova molti “sponsor” e rischia di mettere a rischio il Governo Conte-2, specie dopo le parole risuonate dal palco della prima assemblea nazionale di Italia Viva: «Fermati finchè sei in tempo Bonafede – afferma l’ex premier Renzi – perché in Parlamento votiamo contro la follia sulla prescrizione. Patti chiari amicizia lunga, non dite che non ve lo avevamo detto e senza di noi non avete i numeri al Senato e forse neanche alla Camera, rifletteteci bene. Io voto la civiltà non la barbarie sulla prescrizione». L’iter è già chiarito: dopo la presentazione del Lodo Conte nelle scorse settimane, dichiarato incostituzionale dai renziani, l’alternativa è “semplice”: o il Governo in Commissione Giustizia ritrova la quadra e vota il Lodo Annibali in Milleproroghe (che di fatto prevede di rinviare di un anno la riforma Bonafede in attesa di modificare i tempi dei processi e un più equo iter giuridico a tutela del cittadino) oppure Renzi e Italia Viva sono pronti a votare il pdl Costa (Forza Italia) per abolire subito la legge siglata da Bonafede e dalla Lega un anno fa.
PRESCRIZIONE, LA SFIDA DI RENZI AL GOVERNO
«Il 27 partirà la campagna sulla giustizia – annuncia ancora il leader di Italia Viva dall’assemblea a Roma – se qualcuno pensa che in nome del mantenimento dello staus quo veniamo meno ai nostri principi ha sbagliato clamorosamente»: per Renzi la “minaccia” al Governo viene così messa nero su bianco, dopo che giusto ieri aveva ribadito la piena fiducia nel Premier Conte, salvo considerandolo «non credibile come rappresentante del blocco riformista anti-populista». Nel frattempo si agitano non poco le acque della maggioranza, già impensierìte dalla verifica di Governo che prevede nuovi scontri e frizioni interne all’asse Pd-M5s-LeU. «Crediamo che non si possa stare sotto processo a vita, perché questo è ingiusto per gli accusati e le vittime. Se si troverà un compromesso, come mi auguro, saremo tutti contenti, altrimenti il Pd porterà avanti la propria linea», ha invece spiegato il Segretario Pd Nicola Zingaretti intervistato da Maria Latella su Sky Tg24. Uscendo per un attimo dalla politica, intervistato da Il Giornale questa mattina, è nettissimo e molto duro il giudizio dell’ex magistrato Carlo Nordio sulla riforma Bonafede in merito alla prescrizione: «una legge mostruosa. Un peccato mortale […] La Costituzione dice che ogni persona ha diritto a un processo che si svolga in tempi ragionevoli – sottolinea il magistrato -, questo è un principio sacro ecco perché questa legge è un peccato mortale. Prescrizione vuol dire che dopo un certo periodo di tempo non puoi processare una persona, e la bella pensata è stata di dire che dopo la sentenza di primo grado la prescrizione si sospende».