Negli stessi sondaggi politici di Tecné è stato chiesto agli stessi elettori intervistati cosa ne pensassero dell’andamento generale del Governo Conte-2: ebbene, esattamente come registrano le intenzioni di voto, il trend per la maggioranza è tutt’altro che positivo. I risultati delle Regionali hanno solo “smorzato” la polemica attorno all’esecutivo giallorosso, eppure a soli 7 giorni si assiste ad un 69% in totale sfiducia del Conte-2 e dei suoi partiti in alleanza. Solo il 25,5% degli intervistati è pronto a rinnovare la fiducia nel Governo mentre tutti gli altri ritengono prossima alla conclusione l’esperienza di Palazzo Chigi con Pd, M5s, LeU e Italia Viva tutti assieme. I temi della discordia restano i medesimi di sempre, dalla giustizia alle Autostrade, dal taglio delle tasse al nodo della Riforma Fiscale; la quadra al momento manca e la verifica di Governo, complice anche l’emergenza Coronavirus, ancora non è stata avviata appieno. Resta quel dato, leggermente sceso rispetto al 70% di sfiducia di prima delle Elezioni Regionali, che continua ad intimorire Zingaretti, Crimi, Renzi e Speranza e – ovviamente – lo stesso Premier Conte.
TECNÈ (31 GENNAIO): LE INTENZIONI DI VOTO
L’ultimo dei sondaggi politici stilato nel convulso mese di gennaio arriva da Tecnè per l’agenzia DiRE e si confermano i temi “principali” visti in questi giorni post elezioni Regionali 2020: la Lega in calo anche se saldamente primo partito, il Pd in netta ripresa “gasato” dalla vittoria di Bonaccini e soprattutto dalla sconfitta di Salvini, M5s e Renzi in estrema difficoltà, Meloni sempre più al top. In più, questi sondaggi politici danno un “polso” non indifferente alla situazione interna al Governo Conte-2 nelle settimane decisive per la “svolta” programmatica o per la definitiva rottura. Renzi, che ancora ieri ha “minacciato” l’esecutivo sul tema della prescrizione, è in crisi nerissima di consensi mentre il Pd ha ribaltato il ruolo di forza interno alla maggioranza (come già avvenne tra Lega e M5s nel primo Governo Conte). I numeri per Di Maio e Crimi sono impietosi: dal 15,1% al 14,3% in solo una settimana, quella però decisiva per le Regionali in Emilia Romagna e Calabria: la Lega è decisamente lontana, il 31,1% è ancora rassicurante per Salvini anche se il campanello d’allarme scatta per quello -0,6% rispetto ad una settimana fa. Vola il Partito Democratico al 20,2%, con un +0,8 in 7 giorni, gli stessi consensi persi dal Movimento 5 Stelle e forse non è un caso.
SONDAGGI TECNÈ (31 GENNAIO): RENZI SEMPRE PIÙ GIÙ..
Chi fa ancora meglio è Fratelli d’Italia che prosegue il momento d’oro anche dopo le Regionali dove ha ottenuto importanti risultati tanto in Calabria quanto in Emilia Romagna: i sondaggi politici di Tecnè danno la Meloni al 11,7%, altra crescita dello 0,7% in pochissimi giorni e con uno stabile rapporto di forza interno alla coalizione di Centrodestra che prosegue solida anche se con meno “autonomia” decisionale della Lega salviniana proprio per l’exploit di FdI. Chi invece non brilla nei sondaggi è Forza Italia che resta al 7,5% perdendo lo 0,3% dopo la pur convincente vittoria in Calabria; a livello nazionale ad oggi non paga la posizione “centrista” dentro la coalizione, un po’ come sta avvenendo – seppur con la metà dei voti – per Italia Viva. Renzi al 3,7% guadagna un misero 0,1% in 7 giorni e non riesce a capitalizzare consensi nel fare opposizione interna al Governo Conte-2 (e non solo sul tema della giustizia). Chiudono poi le intenzioni di voto Tecnè, la Sinistra al 2,6%, Azione al 2,5%, Verdi all’1,8% e un’astensione registrata ancora molto alta, sul 41% (pur in calo dello 0,4% rispetto a 7 giorni fa).