Con MISTER PUCCINI IN JAZZ, pubblicato per la prestigiosa etichetta Sony Classical la cantante Cinzia Tedesco bissa il suo incontro con il melodramma italiano dopo il riuscito VERDI’S MOOD BY CINZIA TEDESCO.
La Tedesco, con amore e talento, è riuscita nel non certo facile intento di riproporre, con il linguaggio jazz, alcuni dei più significativi momenti tratti dalle opere del grande Giacomo Puccini.
Operazioni come questa richiedono mesi di lavoro ed un grande sforzo economico in un momento in cui pochi investono nella musica di qualità. Proprio il mondo della musica classica mostra quella apertura che invece sembra mancare nel panorama pop e jazzistico italiano. Il cd, prodotto dalla stessa cantante, che ne ha curato anche la direzione musicale, esce in Italia ed in Europa anche grazie alla sinergia con il Festival Puccini di Torre del Lago, presente nel disco con gli archi della Puccini Festival Orchestra. Partendo dalla rivisitazione, in chiave armonica jazzistica, delle melodie del celebrato maestro, la Tedesco ha costruito intorno ad esse un nucleo melodico originale coadiuvata da Stefano Sabatini (pianista, compositore e arrangiatore del combo jazz), Luca Pirozzi al contrabasso, Pietro Iodice alla batteria e Pino Jodice che ha scritto e arrangiato da par suo gli archi della Puccini Festival Orchestra condotta da Jacopo Sipari di Pescasseroli.
Con questo lavoro la Tedesco mostra, anche con un certo coraggio, come è possibile lavorare sulle nostre radici fondendole con il linguaggio del jazz, evitando così i cliché riscontrabili nella gran parte dei cd dei nostri musicisti del settore (cover di brani rock o brani originali che di originale non hanno nulla). L’artista pugliese vanta anni di esperienza; voce solista di importanti formazioni orchestrali tra le quali ricordiamo la Parco della Musica Jazz Orchestra (PMJO) di Mario Corvini e Pietro Iodice e l’Orchestra Jazz della Sardegna (OJS), ha duettato con cantanti del calibro di Carl Anderson e Shawnn Montero esibendosi in alcuni dei più prestigiosi festival europei.
Nella discografia a suo nome vanno ricordati VENTO D’AFRICA (A&D records) con Rocco Zifarelli, Rosario Giuliani, RITE TIME (UM Records) con il quartetto d’archi Solis String Quartet, I Cornisti del Teatro San Carlo di Napoli ed il quartetto Ialsax di Gianni Oddi, LIKE A BOB DYLAN (CNI Music), con Stefano Sabatini, Giovanna Famulari, Luca Pirozzi e Pietro Iodice.
Da sottolineare lo sforzo produttivo per realizzare questo cd che ha visto impegnata una orchestra d’archi di ben ventinove elementi ai quali si sono affiancati come special guest Flavio Boltro oltre a Stefano Di Battista e Javier Girotto al sax soprano, Antonello Salis (accordion) e Roberto Guarino (chitarra). Grande la difficoltà nel riproporre i testi dei libretti originali scarsamente adattabili al linguaggio jazz se non si è in possesso di una grande sensibilità. Cinzia Tedesco è invece riuscita nell’intento grazie alla duttilità della sua voce, utilizzando anche le tecniche vocali più sofisticate, il tutto con garbo e misura ed un risultato di grande bellezza e qualità.
Che gelida manina (tratta da La Bohème) apre il cd, la Tedesco si presenta alla grande, la sua voce è protagonista, fra gli accompagnatori si mettono in luce Flavio Boltro, una delle più grandi trombe del nostro jazz, oltre agli splendidi archi della Puccini Festival Orchestra.
Strepitosa l’interpretazione dell’aria di In quelle trine morbide(Manon Lescaut) riproposta in forma di ballad. Raffinatissimo l’accompagnamento di orchestra e gruppo jazz, in evidenza il piano di Stefano Sabatini, il drumming elegante di Pietro Iodice e il contrabasso di Luca Pirozzi.
Si susseguono Quando me n’vo(La Bohème), E lucevan le stelle(Tosca), Chi il bel sogno di Doretta(La Rondine) aperto dal soprano di Javier Girotto. Coro Muto/ Tonight(Madama Butterfly), riproposto con testo in inglese scritto dalla stessa Tedesco, assume le forme della ballad elegante che sembra uscire da una produzione americana grazie anche al gran tocco al piano di Stefano Sabatini. Vissi d’arte, Vissi d’amore l’aria tratta dalla Tosca con un brillante arrangiamento nel quale l’accordion di Antonello Salis evoca i climi del grande jazz americano di fine anni ’80 (Pat Metheny Group, Weather Report). In Se come voi piccina io fossi(Le Villi) notevole l’interpretazione vocale, di gran classe il solo al piano di Sabatini, guest Stefano Di Battista al soprano.
Un bel di vedremo aria tratta dalla Madama Butterfly viene aperta da una riuscita introduzione del piano di Pino Jodice che dialoga con l’orchestra; la voce della Tedesco si adagia sulla celebre melodia, utilizzando anche la tecnica dello scat. Chiusura con due brani entrambi tratti dalla Tosca: Recondita armonia, E lucevan le stelle – Reprisecon l’orchestra a chiudere questo MISTER PUCCINI IN JAZZ. Gran bel lavoro, da ascoltare con attenzione, possibilmente in cuffia per gustarne le sfumature, i virtuosismi e le emozioni regalateci da Cinzia Tedesco che ha contribuito a farci sentire ancor più vicini brani entrati a far parte della nostra storia musicale. “Si raccomanda vivamente”