Un Inno che è molto più di un inno: è una delle forme più alte e forbite dell’intera storia religiosa e culturale dell’Occidente anche se spesso non se ne conosce neanche il contenuto: il merito di Benigni è di aver ripresentato il Cantico dei Cantici al pubblico per di più in una diretta di 30 minuti durante il Festival di Sanremo. Per provare a capire ancor meglio però di cosa si tratti effettivamente, prendiamo spunto dall’enciclica “Deus Caritas Est” di Papa Benedetto XVI dove per lunghi tratti viene non solo citato ma “analizzato” il Cantico dei Cantici: «le poesie contenute in questo libro sono originariamente canti d’amore, forse previsti per una festa di nozze israelitica, nella quale dovevano esaltare l’amore coniugale. In tale contesto è molto istruttivo il fatto che, nel corso del libro, si trovano due parole diverse per indicare l’« amore ». Dapprima vi è la parola « dodim » — un plurale che esprime l’amore ancora insicuro, in una situazione di ricerca indeterminata. Questa parola viene poi sostituita dalla parola « ahabà », che nella traduzione greca dell’Antico Testamento è resa col termine di simile suono « agape » che, come abbiamo visto, diventò l’espressione caratteristica per la concezione biblica dell’amore» scrive Papa Ratzinger nello spiegare come in opposizione all’amore “indeterminato” quell’agape intenda essenzialmente esprimere l’esperienza dell’amore che diventa ora «veramente scoperta dell’altro, superando il carattere egoistico prima chiaramente dominante. Adesso l’amore diventa cura dell’altro e per l’altro. Non cerca più se stesso, l’immersione nell’ebbrezza della felicità; cerca invece il bene dell’amato: diventa rinuncia, è pronto al sacrificio, anzi lo cerca». (agg. di Niccolò Magnani)
IL CANTICO E LE TRE “INTERPRETAZIONI”
Il Cantico dei Cantici, declamato da Roberto Benigni nella terza serata del Festival di Sanremo 2020 (il cui video vi riportiamo in fondo alla pagina), ha un nome che equivale al superlativo dell’idea di cantico. Il suo contenuto è tra i più originali e inaspettati della Bibbia, perché parla esclusivamente di amore, quello tra uno sposo e una sposa. Lei esprime davanti alle Figlie di Gerusalemme i suoi desideri amorosoi e tesse le lodi del suo amato. Il soliloquio descrive una visita allo sposo. Sul Cantico dei Cantici ci sono tre interpretazioni, spiega l’Enciclopedia Treccani. La prima è naturalistica: tratterebbe solo dell’amore tra un uomo e una donna. L’altra ritiene che sia il racconto di una storia d’amore, reale o immaginaria, per simboleggiare un senso morale più alto. Invece la terza è allegorica, quindi ha un significato voluto dall’autore, che però non si è servito di locuzioni proprie, ma di continue metafore. (agg. di Silvana Palazzo)
CANTICO DEI CANTICI, COS’È
Cantico dei Cantici, cos’è?Roberto Benigni l’ha reso l’oggetto del suo monologo al Festival di Sanremo 2020
, definendolo “un erotico santissimo”, un libro che inneggia all’amore e alla passione carnale, inserito nella Bibbia cristiana ed ebraica. La sua stesura è stata attribuita al re Salomone (anche se, secondo un’altra corrente di pensiero, sarebbe stato redatto da uno scrittore anonimo, che avrebbe tratto spunto da alcuni poemi provenienti dalla Mesopotamia) e risale indubbiamente ad alcuni secoli prima della nascita di Cristo (presumibilmente al quarto secolo a.C.). Il libro consta di otto capitoli, incentrati su dediche amorose che un uomo e una donna si scambiano. Come recitano alcune fonti, la tradizione ebraica vuole che tale testo sia stato scritto in contemporanea alla costruzione del Tempio di Gerusalemme. La sua interpretazione, come avviene per ogni testo di matrice sacra, cela un profondo significato allegorico, anche se Roberto Benigni ha sottolineato che il suo contenuto non vada propriamente a genio alla Chiesa, che avrebbe optato volentieri per la sua rimozione dalla Bibbia, poiché quanto scritto è ritenuto “peggio di una guerra”. Vi proponiamo un breve estratto del Cantico dei Cantici: “Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio; perché forte come la morte è l’amore, tenace come gli inferi è la passione: le sue vampe son vampe di fuoco, una fiamma del Signore! Le grandi acque non possono spegnere l’amore né i fiumi travolgerlo. Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa in cambio dell’amore, non ne avrebbe che dispregio”.
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