Ultimo balconcino per Vincenzo Mollica, che stasera chiude la sua carriera da giornalista della Rai. Lo storico inviato del Tg1 va in pensione. Anche se la malattia lo ha stremato da tempo, non è mai mancato. Così come non è mai mancata l’ironia. Ad esempio ieri in sala stampa al Festival di Sanremo 2020 ai colleghi ha parlato del morbo di Parkinson definendolo «come una canzone di Celentano anni 60: ha due ritmi, uno lento e poi parte il rock hard tosto e duro». E poi ha aggiunto: «Non ho proclami da dirvi». Lungo invece è stato il saluto all’Ariston ieri, dove è stato omaggiato con una lunga standing ovation a cui si sono aggiunti i videomessaggi di Stefania Sandrelli (“Vincenzo ti mando 24mila baci”), Vasco Rossi (“Grazie per la passione messa nel raccontare la musica italiana, senza esterofilia esagerata, con una sensibilità e profondità rari”) e di Roberto Benigni (“tu non sei un inviato a Sanremo tu sei un cantante di Sanremo, i festival li hai vinti tutti tu”). (agg. di Silvana Palazzo)
VINCENZO MOLLICA, L’ULTIMO FESTIVAL: IL SALUTO ALLA SALA STAMPA
Quella di stasera è una serata speciale del Festival di Sanremo 2020 non solo perché è quella finale, ma anche perché è l’ultima per Vincenzo Mollica da inviato del Tg1. Il giornalista va in pensione dopo la breve proroga concessa dalla Rai, quindi la 70esima edizione della kermesse è anche l’ultima per lui. Non a caso ieri è stato omaggiato dall’Ariston con una standing ovation, poi “la rockstar del Tg1” – così come lo ha definito Vasco Rossi – ha salutato i suoi colleghi in sala stampa. Accolto da lunghi applausi e il coro “Vincenzo, Vincenzo”, ha tenuto un discorso toccante e non privo di autoironia. «Come dice Rosario, mi sono amminchiulutu. Con quel po’ di vista che mi è rimasta, cioè niente, vi posso dire con grande franchezza che me la cavo discretamente e mi tolgo dalle scatole perché vado in pensione», ha raccontato ai colleghi. Nel suo discorso Vincenzo Mollica ha fatto riferimento dunque alla sua malattia: il giornalista infatti è quasi cieco e ha il morbo di Parkinson, oltre a soffrire di diabete.
VINCENZO MOLLICA SULLA MALATTIA: GLAUCOMA E PARKINSON…
Vincenzo Mollica ha parlato delle sue malattie come di “compagne di viaggio”. E infatti il giornalista, che ne ha parlato liberamente come poche volte è accaduto, ha definito «mister Glaucoma un figlio di mignotta», mentre «mister Parkinson mi rende come una canzone di Celentano anni Sessanta». Ma nonostante ciò va avanti per la sua strada: «Me la cavo», ha aggiunto Mollica. Poi è passato ai ringraziamenti: «Fare il cronista è il mio mestiere, il Tg1 è la mia casa e ringrazio tutti voi. Omerico non fui mai non per mancanza di poesia ma per mancanza di diottria». Il giornalista Rai ha poi condiviso una delle regole della sua vita con i suoi colleghi, gliel’ha insegnata Federico Fellini. «“Vincenzo, non sbagliare mai il tempo di un addio o di un vaffanculo, neanche di un secondo che ti si può ritorcere contro”. Aveva ragione». E subito è stato applaudito calorosamente dai colleghi presenti in sala stampa. Ironico e intenso come sempre, Vincenzo Mollica ha lasciato ancora una volta il segno.