Il ricordo di Enzo Jannacci è vivo più che mai in queste giornate in cui si tiene il Festival di Sanremo 2020. Innanzitutto per via della partecipazione alla gara di suo figlio Paolo, con il brano “Vorrei parlarti adesso”. Il cantante ha peraltro deciso di omaggiare il padre durante la serata dedicata alle cover cantando “Se me lo dicevi prima”, brano che Enzo Jannacci aveva portato all’Ariston nel 1989. Si trattava della prima partecipazione al Festival di Sanremo per il cantautore milanese, che tornò poi due anni dopo, in coppia con Ute Lemper, per cantare “La fotografia”, con cui si meritò il Premio della Critica. Da non dimenticare poi la partecipazione al Festival di Sanremo 1994, in coppia con Paolo Rossi, con il brano “I soliti accordi”, arrangiato dal figlio Paolo, insieme a Giorgio Cocilovo.
ENZO JANNACCI, IL PREMIO NUOVOIMAIE A LUI DEDICATO
Nel 1998 Enzo Jannacci si aggiudicò nuovamente il Premio della Critica a Sanremo grazie al brano “Quando un musicista ride”. Il nome di Jannacci è più che mai legato al Festival di Sanremo dal 2017, quando il NuovoImaie ha deciso di intitolare al cantante milanese un premio speciale, che nella prima edizione è stato assegnato a Maldestro, nella seconda a Mirkoeilcane e nella terza, lo scorso anno, a Mahmood. In questo 2020 il premio è stato invece assegnato a Tecla Insolia, “per aver raccontato il ruolo della donna spesso drammaticamente inserito in difficili contesti sociali. Un tema di grande attualità e spessore affrontato nel testo di una canzone ben scritta, dai toni lievi ed eleganti, e cantato da Tecla che ha una bellissima vocalità e un grande talento”.
LE PAROLE DI PAOLO JANNACCI
Come si vede, quindi, ci sono tante ragioni per associare il nome di Enzo Jannacci al Festival di Sanremo, anche se quest’anno ce n’è sicuramente una in più vista la presenza in gara di suo figlio Paolo. In un’intervista a Famiglia Cristiana, il 47enne ha così ricordato come si sia avvicinato al mondo della musica grazie a suo papà: “Da piccolo, quando mio padre suonava, andavo con le mie ditina sulla tastiera per accompagnarlo (…) ha capito che avevo orecchio e mi ha fatto cominciare a prendere lezioni a 5 anni. (…) Già nell’88, quando avevo solo 16 anni, ho fatto una delle mie prime esperienze lavorative con lui. Ha capito che potevo portare una ventata di novità e ha iniziato a coinvolgermi sempre di più. Nell’89 abbiamo firmato la colonna sonora di Piccoli equivoci che ha avuto la nomination ai David di Donatello”.