“Dov’è“: è questo il brano de Le Vibrazioni portato al Festival di Sanremo 2020 che tanto successo sta riscontrando e tra gli esperti e nel pubblico di ascoltatori e appassionati di musica. Un testo, quello interpretato sul palco dell’Ariston da Francesco Sarcina, che potrebbe anche titolarsi “La ricerca della felicità”. In questo caso il film avente protagonista Will Smith non c’entra: sono Le Vibrazioni ad intraprendere un viaggio fatto di insoddisfazioni spesso immotivate, tra delusioni che non hanno motivo di esistere, obiettivi alla fine sterili, che rischiano di far toccare il fondo e di far perdere di vista ciò che forse è anche più importante: la serenità. E’ proprio in quel momento, quando tutto sembra perso, quando resta intorno soltanto terra bruciata, quando la solitudine la fa da padrone, che l’indole umana torna a fare capolino con il desiderio di non arrendersi, di risollevarsi. Sarcina canta: “Mi chiedo dov’è quel giorno che non sprecherai Il cielo rosso, l’orizzonte. E l’odio arreso al bene”. Un po’ come dire: non perdere altro tempo, vivi. Va ricordato che il brano si ispira alla recente fine della storia tra Francesco Sarcina e Clizia Incorvaia.
TESTO “DOV’È” DE “LE VIBRAZIONI”
Cerco di capire quello
Che non so capire
Fuori vola polline
E ho creduto fosse neve
E non mi sento contento
Chissà se poi sono io
Quello allo specchio.
Cerco dai vicini
La mia dose giornaliera
Di sorrisi ricambiati
Per potermi poi sentire
Socialmente in pace
Con il mondo e con il mio quartiere.
Chiedimi se dove sto
Sto bene
Se sono felice
Chiedimi qualsiasi cosa
Basta che mi dici
Dov’è dov’è dov’è dov’è dov’è
Dov’è dov’è
La gioia dov’è dov’è dov’è dov’è
Dov’è dov’è dov’è
Mi chiedo dov’è quel giorno che non sprecherai
Il cielo rosso, l’orizzonte
E l’odio arreso al bene
Dov’è
Mi chiedo dov’è.
Cerco di sentire quello
Che non so vedere
La mia solitudine
È sul fondo di un bicchiere
D’acqua che m’inviti a bere
Ho sete di stupore
Mi puoi accontentare?
Chiedimi se sono fuori posto
In questo posto
Chiedi tutto basta che qualcuno
Mi risponda adesso
Dov’è dov’è dov’è dov’è dov’è
Dov’è dov’è
La gioia dov’è dov’è dov’è dov’è
Dov’è dov’è dov’è
Mi chiedo dov’è quel giorno che non sprecherai
Il cielo rosso, l’orizzonte
E l’odio arreso al bene
Dov’è
Mi chiedo dov’è.
E rimango già qui, rimango così e
E non ci penso più
Ho una clessidra ferma al posto del cuore
E un piano alto dove puoi vedere tutto
Rimango così, rimango così e
E non ci penso più
E allora chiedimi se sono fuori posto
In questo posto
Chiedi tutto basta che qualcuno
Mi risponda adesso
Dov’è dov’è dov’è dov’è dov’è
Dov’è dov’è
La gioia dov’è dov’è dov’è dov’è
Dov’è dov’è dov’è
Mi chiedo dov’è quel giorno che non sprecherai
Il cielo rosso, l’orizzonte
E l’odio arreso al bene
Dov’è
Mi chiedo dov’è.
Cerco di capire quello
Che non so capire
Fuori vola polline
Eppure sembra neve.