Dario Argento si racconta a Le Lunatiche, trasmissione in onda su Rai Radio 2 condotta da Federica Elmi e Barbara Venditti e lo fa in qualità di maestro dell’horror. Ma come nascono i suoi film? La notte è foriera di immagini da incubo: “Sono nottambulo perché dormo poco, non riesco a dormire molto e penso molto. Nei momenti che non riesco a dormire penso, immagino, seguo le mie idee, i miei sogni, i miei incubi che poi fanno parte dei miei film. Le cose che ci spaventano sono sempre le stesse, nascono da qualcosa di profondo, dalla nostra metà oscura che ci fa immaginare gli incubi“. Ma com’è nata la passione per l’horror di Dario Argento? “Da bambino avevo le paure dei bambini, le stanze oscure, i corridoi lunghi senza luce, le nottate in cui cominci a immaginare, sognare, a vivere le brutte emozioni. Erano anche i riflessi dei libri che leggevo, dei film che vedevo, riapparivano la notte e mi perseguitavano leggermente. La mia passione per l’horror nasce da bambino, quando vidi un film in vacanza nelle Dolomiti, “Il fantasma dell’opera”, che mi impressionò molto e l’indomani tornai a vederlo. Da lì cominciai a ragionare su queste situazioni. Poi anche i libri, io ebbi un periodo di febbri che mi lasciarono a letto per alcuni mesi e quando tutti uscivano e restavo solo, pescavo dalla biblioteca di mio padre dei libri e per caso mi capitò la raccolta dei racconti di Edgar Allan Poe. Quelli mi aprirono uno spazio in cui scoprii delle situazioni che non avevo mai immaginato, di fantasmi, allucinazioni. Questo fu molto importante per la mia formazione“.
DARIO ARGENTO: “HO PAURA DI ESSERE INVASO DAI MIEI INCUBI”
Dario Argento ha parlato anche della paura di essere travolto dal suo lato oscuro: “Alcuni dei miei film che mi sono rimasti nel cuore sono Profondo Rosso, Suspiria, Phenomena. Non mi ispiro alla cronaca nera dei giornali, mi ispiro alle mie allucinazioni, ai miei pensieri profondi, alla mia metà oscura che è lì che lavora, immagina, che mi lascia delle cattive idee. Una specie di vaso di Pandora che contiene tutte le più grandi allucinazioni, gli incubi, un vaso che sta nella mia anima e che ho sempre paura che un giorno cada a terra, si spacca e tutte queste visioni mi invadano e mi lasciano stravolto. Spero che non accada mai“. Per un periodo anche la figlia Asia Argento ha esplorato questo mondo fatto di incubi, visioni, allucinazioni: “Mia figlia mi ha seguito sin da quando era piccolissima sui set, quindi conosceva molto bene il mio modo di lavorare e di immaginare, quindi quando poi abbiamo cominciato a lavorare insieme è stata una bellissima collaborazione perché lei mi raccontava le sue immagini, io le raccontavo le mie e insieme, la sera, dopo aver girato il film, mangiavamo insieme e insieme ci raccontavamo i nostri incubi“.