Il Festival di Sanremo 2020 è agli archivi ma Andrea Scanzi non fa sconti alla kermesse canora. Sulle colonne de Il Fatto Quotidiano, il giornalista ha ammesso il grande successo di share ottenuto da Amadeus, ma non è assolutamente convinto che si possa parlare di un successo di musica. E Scanzi non fa sconti al direttore artistico – reo di aver «presentato ogni ospite con un mix di enfasi a caso e sguardo allucinato tipo Ted Bundy» – ed alla sua spalla Fiorello: «Fiorello – andato comunque in crescendo – ha girato al 30%. I duetti con Amadeus facevano ridere solo loro, a volte sembrava la balia dell’ amico e spesso ha preso autoreferenzialmente la scena (tipo l’ inutile duetto coi Ricchi & Poveri). Fiorello è uno splendido battitore libero, e usarlo da spalla non ha molto senso». Lo showman è stato inoltre definito permalosissimo, che se «l’è presa a morte per il “Fiorello statte zitto” di Tiziano Ferro».
ANDREA SCANZI STRONCA ACHILLE LAURO
Nell’editoriale su Il Fatto Quotidiano, Andrea Scanzi ha poi messo nel mirino Achille Lauro: «Un Paese che si riduce a celebrare Achille Lauro è alla canna del gas. La sua “musica” è imbarazzante, la sua “voce” è tremenda e le sue provocazioni erano già vecchie ai tempi di Vercingetorige. Se lui è un “artista”, Renzi è sincero». Una battuta sul caso Morgan-Bugo: «Una delle poche cose che resterà sarà lo scazzo tra Morgan, di cui il 97% del mondo non ricorda (giustamente) mezza canzone, e Bugo, di cui il 99% del mondo ignorava e ignorerà (purtroppo) l’ esistenza. A conferma che della musica non frega nulla a nessuno». Scanzi ha poi rincarato la dose: «Se poi la “musica” era Morgan che violentava Endrigo, Achille Lauro che oltraggiava Mia Martini e Rita Pavone che cianciava con Amedeo Minghi, allora addio patria».