La bufera web e social spesso viene “aizzata” per molto poco: ma in questo caso le ragioni per attaccare la scelta dell’account ufficiale del Pd Lazio ce ne sono eccome. Una foto con un bimbo migrante al di là di una rete di protezione con la didascalia «anche lui vuole ballare al Papeete». Il senso del messaggio di propaganda politica era quello di abolire i Decreti Sicurezza di Salvini, giocando sulla famoso locale di Milano Marittima frequentato d’estate dal leader della Lega. Ecco però che nel lanciare una battaglia politica – con tanto di citazione del Ministro Lamorgese «bisogna cambiare i decreti sicurezza. Interverremo anche sulle multe alle navi ONG che salvano vite» – la scelta tutt’altro che “felice” di immettere un piccolo minore rinchiuso in un campo profughi arriva a sollevare un comprensibile polverone di indignazione, non solo sul web. Non sono pochi infatti i politici di Italia Viva e altri partiti di Centrosinistra a stigmatizzare la scelta del Pd del Lazio che infatti poco dopo provvede a rimuovere il messaggio del tweet. Ormai però il “danno” era fatto.
BUFERA SUL TWEET (POI RIMOSSO) DEL PD LAZIO
Si è pensato in un primo momento ad una “bufala” mentre invece era tutto vero, con tanto di riferimenti e simboli del Partito Democratico: utilizzare un volto di un minore, paragonarlo poi alla “goliardia” sul locale Papeete è una scelta oltre che sbagliata dal punto di vista comunicativo anche non esattamente irreprensibile sul fronte deontologico. È stato lo stesso Pd nella giornata di ieri a contestare il discorso in Senato di Matteo Salvini sul caso Gregoretti per aver citato più volte i suoi figli: ebbene, nelle stesse ore, si faceva ben di peggio pubblicando una foto di un bambino per una battaglia politica, seppur legittima. Ed è così che ha gioco facile questa mattina l’account della rivista “Panorama” a contestare l’operazione davvero poco riuscita del Pd laziale: «Bisogna cambiare i decreti sicurezza“. Chi è al governo da agosto e non li ha ancora cambiati? Una figuraccia, infatti poi hanno tolto l’immagine».
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— Giuseppe Civati (@civati) February 13, 2020