Un 36enne di origini Sinti è stato condannato con rito abbreviato a 5 anni, per aver messo incinta una ragazzina di soli 13 anni. La notizia è riportata in queste ore da Il Gazzettino, e ci giunge da Vicenza. Luca Caari, nomade 36enne, ha prima sposato una quasi bambina, per poi metterla incinta. Il piccolo è venuto alla luce lo scorso novembre, ed è stato dato in adozione ad un’altra famiglia, mentre il Gup di Padova ha condannato il ragazzo, con le accuse gravissime di atti sessuali con una minorenne. La giovane è stata portata via dal marito, e si trova ora in una comunità protetta, dove ha ricevuto anche un risarcimento danni di 30 mila euro. Ma il caso è tutt’altro che chiuso: “Voglio sapere dov’è mia figlia – sono le parole della madre della ragazzina – ce l’hanno portata via senza dirci nulla. Lo so che è molto giovane, ma dovete capire che la nostra usanza è questa anche se la legge italiana è diversa. Per noi Sinti è normale. Devono riportarcela!”.
36ENNE SINTI METTE INCINTA 13ENNE, LA MADRE DI LEI: “ANCHE IO L’HO FATTO”
Nessun problema quindi per la madre della 13enne, tutto normale e anche per questo, per i genitori, è scattata l’accusa di atti sessuali con minorenne in concorso con il condannato, in quanto gli inquirenti, sempre in base a quanto scrive Il Gazzettino, ipotizzano che dietro tutto vi sia una compravendita: in poche parole, la figlia sarebbe stata venduta da mamma e papà a Luca Caari, in cambio di denaro. Le indagini erano scattate ad ottobre, quando la giovane si era recata presso l’ospedale di Cittadella, per alcuni controlli: scoperta l’età i medici hanno subito allertato i servizi sociali, da cui poi è partito il tutto. «Anche io mi sono sposata presto – ha cercato di normalizzare la vicenda la madre della ragazzina – avevo tredici anni e mezzo, e mio marito 22. Ho undici figli, il più grande è già sposato mentre il più piccolo ha un anno e mezzo, noi siamo abituati così. Mia figlia ha conosciuto il suo fidanzato che già conoscevamo anche noi. Il loro è amore, lui non le fa mancare nulla. Noi ci siamo assicurati che si vogliano bene e quando ci ha confermato che lo voleva sposare abbiamo acconsentito». L’avvocato di Caari ha annunciato di fare ricorso in appello.