Il coronavirus ha causato oltre 1350 morti, colpendo in maniera devastante la Cina ma anche altri importanti Paesi internazionali. Negli utlimi giorni si è acceso il dibattito sul virus partito da Wuhan e nelle scorse ore è arrivato anche il commento di Lorenzo Fioramonti, ex ministro del Governo Conte-bis ed ora parlamentare del gruppo misto. Le sue parole sul micro-organismo hanno sollevato un polverone: per l’accademico, infatti, il coronavirus è il prodotto della globalizzazione. Su Twitter si è acceso il dibattito, con Fioramonti che non è voluto esprimersi ulteriormente. Citando un articolo di Francesco Grillo su Il Messaggero – titolo “Sistema vulnerabile/L’epidemia scopre i limiti della società globalizzata” – Fioramonti ha commentato: «Il #coronavirus è il simbolo di una società debole ed insicura, che ha svenduto la salute, il benessere e l’ambiente per un sistema di produzione globalizzato che non sappiamo governare».
LORENZO FIORAMONTI, IL SUO GIUDIZIO SUL CORONAVIRUS ACCENDE LE POLEMICHE
Un giudizio decisamente opinabile quello di Lorenzo Fioramonti, che ha sposato una linea decisamente poco condivisa sul coronavirus. E, come dicevamo, le parole dell’ex ministro dell’Istruzione non sono passate inosservate sui social network. Il post pubblicato da Fioramonti è stato preso d’assalto da numerosi utenti ed in molti hanno attaccato l’ex grillino, ecco una carrellata di repliche: «Ma non sarebbe meglio tacere ogni tanto?», «La ringrazio per la decisione di dimettersi da ministro. Quando torna a proporre i suoi modelli medievali (con pestilenze varie) agli studenti sudafricani?», «Sono certa che anche nel 1600 la colpa della peste era della globalizzazione. Manzoni lo dice chiaramente». Insomma, una vera e propria bagarre…
Il #coronavirus è il simbolo di una società debole ed insicura, che ha svenduto la salute, il benessere e l’ambiente per un sistema di produzione globalizzato che non sappiamo governare https://t.co/8uR65T1Rhw @ilmessaggeroit
— Lorenzo Fioramonti (@lofioramonti) February 13, 2020