“Archiviato” il caso Gregoretti, riparte il medesimo iter per Matteo Salvini in Giunta per le immunità al Senato per il caso Open Arms: a pochi giorni dal via libera al processo (con voto in Senato contro l’ex Ministro leghista) per la nave Gregoretti, l’iter di accusa contro Salvini entra nel vivo con la presentazione della memoria difensiva in Giunta siglata dallo stesso ex Ministro. Il “diverso” caso della ong spagnola avvenne nel pieno dello scorso agosto quando tra l’altro era già in corso la crisi di Governo tra Lega e Movimento 5 Stelle. Per la Gregoretti era stato il Tribunale dei Ministri di Catania ad agire contro il leader leghista, questa volta sono invece i giudici di Palermo ad aver notificato a Salvini l’accusa di «plurimo sequestro di persona aggravato» per la nave Open Arms giunta con 107 migranti a bordo la notte del 14 agosto, vicino a Lampedusa dopo alcuni inviti da parte della Spagna. Lo sbarco, frutto dell’ultimo compromesso Salvini-Conte, avvenne il 20 agosto e ora per il leader del Carroccio si profila un possibile iter assai simile ai casi Diciotti (archiviato) e Gregoretti (a processo), seppure con il discrimine per cui non si parla di una nave della Marina italiana ma di una imbarcazione della Ong spagnola Pro Activa Open Arms.
LA MEMORIA DIFENSIVA DI SALVINI: LE PROSSIME TAPPE
«L’indicazione del Pos spettava alla Spagna o a Malta (e non certo all’Italia)», scrive Salvini nella memoria difensiva presentata presso la Giunta per le Immunità del Senato che il prossimo 27 febbraio dovrà valutare se vi siano i termini per confermare o archiviare la richiesta a procedere per il senatore Matteo Salvini. «Il comandante della nave Open Arms ha deliberatamente rifiutato il Pos indicato successivamente da Madrid, perdendo tempo prezioso al solo scopo di far sbarcare gli immigrati in Sicilia come già aveva fatto nel marzo 2018», spiegano ancora gli avvocati del leader leghista, ribadendo come questa azione abbia già nel passato ricavato un «processo per violenza privata e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina». Domani alle 13 – si legge in una nota – «si terrà la riunione della Giunta e in quella seduta il relatore della vicenda, il presidente Maurizio Gasparri, farà la sua proposta, su cui si aprirà il dibattito in vista poi delle successive decisioni». La vicenda è riassunta fin nei minimi dettagli, con tanto di dichiarazioni dell’epoca e di azioni lanciate da Malta e Spagna per cercare di accogliere la Open Arms: «L’Italia non aveva alcuna competenza e alcun obbligo con riferimento a tutti i salvataggi effettuati dalla nave spagnola Open Arms in quanto avvenuti del tutto al di fuori di aree di sua pertinenza». Del tutto contraria alla ricostruzione dei giudici del Tribunale dei Ministri, Salvini sottolinea «non può ricadere sullo Stato italiano l’onere di una risposta di competenza di altri Stati». Non solo, per la Lega «fu il comandante ha deliberatamente scelto l’Italia quale luogo di attracco e sbarco» rifiutando sia l’invito di Spagna e Malta e sia la proposta di assistenza offerta dalla Capitaneria di Porto italiana «che si era detta disponibile ad accompagnare la nave verso la Spagna, prendendo a bordo alcuni immigrati». Il prossimo 27 febbraio la Giunta dovrà decidere se portare Salvini di nuovo al Senato per un altro voto simile a quello Gregoretti o se invece archiviare definitivamente: importante sarà vedere il comportamento della Lega, se spingerà come di recente sull’andare a processo per dimostrare l’innocenza o se invece tenterà di ragionare sulle possibili spaccature che già ora vi si trovano in seno al Governo.