«Kaka? Io uno con un cognome così non lo comprerei mai…»: è leggendaria la frase di Luciano Moggi prima dell’esordio in Serie A del fenomeno in maglia Milan. Ecco, scherzare con i cognomi “ambigui” non porta solitamente benissimo anche se va detto che in questo caso, la distanza tecnica e di caratura – non ce ne voglia il Torino – tra Nkoulou e Kakà è diciamo abbastanza ampia. Ci vuole però Paolo Bonolis per sottolineare sui social quello che in molti ieri sera durante il Monday Night Milan-Torino (1-0 finale, ennesimo gol di Ante Rebic) avranno pensato magari scherzandoci un attimo su con il compagno di tifo davanti alla tv: «attenzione alla partenza di Rebic, lo va a prendere Nkoulou…». L’azione racconta di uno scatto sulla sinistra dell’imprendibile “crac” croato del Milan mentre il difensore del Torino prova ad inseguirlo e ottiene al massimo il calcio d’angolo: sentirlo però col suono delle parole.. beh l’effetto è proprio quello della gaffe!
REBIC, NKOULOU E LA TELECRONACA DI SKY
Sui social dopo il post con tanto di video di Paolo Bonolis è tutto uno sbracare sul “povero” Maurizio Compagnoni, autore della telecronaca di Sky Sport assieme alla voce tecnica di Luca Marchegiani. Per il telecronista, tra le voci storiche di Sky assieme a Caressa e Marianella, la non “perfetta” scelta di parole è costata qualche sfottò con inevitabili meme e gif di dubbio gusto comparse sui social: «il calcio….che volgarità», commenta ironico il presentatore di Avanti un Altro, noto arci-interista. Uscendo dalla gaffe non voluta, Rebic continua a stupire e con 6 gol in 7 partite è divenuto un vero e proprio “fenomeno del momento” per il Milan di Pioli. L’arrivo di Ibrahimovic gli ha finalmente dato un partner degno in attacco e bravo è stato il mister ad insistere sul croato dopo una prima parte di stagione dove si era di fatto perduto sul fondo della panchina. Ieri sera nemmeno la buona marcatura di Nkoulou è riuscita a fermare la nuova arma tattica milanista: partendo da sinistra come “finta ala”, in realtà è la prima vera punta che sfrutta gli spazi aperti da Ibra e Castillejo, lasciando a sua volta il corridoio preferito per le scorribande di Theo Hernandez. Insomma quando parte è difficilissimo fermarlo… e nemmeno le “gaffe” ci sono riuscite.